Recensione: Mystification

Di LeatherKnight - 11 Ottobre 2002 - 0:00
Mystification
Band: Manilla Road
Etichetta:
Genere:
Anno: 1987
Nazione:
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92

Manifestazione del Divino, evocazione dell’Ultrasensibile, viaggio attraverso le dimensioni dell’Epica..o più prosaicamente, ecco a voi “Mystification”, sesto album ufficiale dei Manilla Road.

Dopo il relativo successo di “The Deluge”, il “guerriero-bardo” Mark Shelton assieme al virtuoso drummer Randy “Thrasher” Foxe ed il bassista Scott Park, registrarono in circostanze poco favorevoli (“mia nonna l’avrebbe mixato meglio”  ha scritto Shelton riguardo la perizia dei tecnici di studio) questo straordinario album, vero e proprio capolavoro di epic-doom metal.

Il gruppo è molto affiatato, le idee salgono a profusione, la competenza tecnica è di tutto rispetto ed il mitico trio di Witchita ha pienamente raggiunto una maturità artistica non indifferente. Mastro Shelton ci stupisce un’altra volta, componendo e scrivendo musica e versi che intessono tenebrose trame di sangue ed paura; dove il terrore del genio di Edgar Alan Poe si mescola alchemicamente con i miti di Cthulhu di lovercraftiana memoria ed anche alle onnipresenti gesta degli eroi evocati dall’eroe di Cross Plans; dove lo spettacolare Epic Metal atlantideo del disco precedente fa posto ad un ombroso e granitico doom metal pesantemente epicizzato nei toni e nelle ritmiche, tanto da costituire il crogiuolo tra le due fasi della carriera dei Manilla Road.

Partendo da tali premesse è quindi possibile immaginare la completezza e la spettacolarità di “Mystification”. Provare per credere!! Non c’è un punto debole, uno che sia uno, in questo disco: il tutto è un totale crescendo di passioni estatiche e gradazione termica del Metallo, che qui scorre in scintillanti fiumi in cui poter immergere il proprio animo, così da purificarsi dalla corruzione e dalle mistificazioni del MedioEvo del XX° secolo e non solo.
Ancora una volta, i canti del mitico Mark Shelton tentano di schiudere la porta di transito tra il mondo dei mortali e la dimensione del divino, riuscendoci più che degnamente (senza scherzare, la conclusiva “Dragon Star” rappresenta uno dei vertici della produzione epica globale degli ultimi mille anni; nonché un implicito messaggio degli HieroDouli per tutti i lettori della nota saga di Gene Wolf: hell yeah!).

Nell’anno 2000 la statunitense Sentinel Steel ha ristampato “Mystification”, arricchendolo di un artwork nuovo nuovo (ossia quello raffigurato in alto a destra), rimasterizzando l’intero disco in maniera eccelsa, riordinando la tracklist ed aggiungendo nientemeno che una bonus track (la furiosa strumentale “The Asylum”) sino ad allora inedita. Un bel lavoro insomma, che rende giustizia ad un album troppo sfortunato altrimenti. Quale migliore occasione dunque per far vostro questo megalitico capolavoro?

Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli

1) Up from the Crypt
2) Children of the Night
3) Haunted Palace
4) Spirits of the Dead
5) Valley of Unrest
6) Mystification
7) Masque of the Red Death
8) Death by the Hammer
9) Dragon Star
10) The Asylum

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