Recensione: Naked Awareness [EP]
I The Surrealist sono un duo di Boston formato dal chitarrista Roopam Garg e dal batterista John-Marc Degaard, due musicisti giovani ma con notevoli capacità. Con Naked Awareness i due presentano il loro primo lavoro, un EP composto da quattro tracce. La copertina ci introduce bene alla musica della band grazie a una grafica moderna e ben curata, che ispira visioni di paesaggi spaziali o esperienze extracorporee. Quella dei The Surrealist è quindi una musica molto attuale, che pesca dalle più recenti ramificazioni del progressive metal strumentale.
Con solo due elementi a formare il gruppo, i pezzi non posso che essere incentrati sulla chitarra di Roopam Garg, che si occupa di tutte le sovraincisioni. Risulta quindi evidente dopo poco tempo la somiglianza tra i nostri e gli Animals As Leaders, che sembrano essere la fonte di ispirazione principale. Arpeggi in sweep picking e tapping la fanno da padrone anche se, rispetto alla band di Tosin Abasi, i The Surrealist sembrano volersi concentrare su un sound meno violento o caotico. Per essere più precisi rimane ben solido tutto il background della scena progressive metal/djent degli ultimi anni, ma il duo di Boston lavora per sottrazione, interessato più alle armonie e alle nuove soluzioni che mischiano questo genere con la fusion e il jazz. L’intento sembra più quello di suonare una musica che potremmo quasi definire psichedelica, per quanto il termine oggi abbia poco o niente a che fare col significato che aveva negli anni Sessanta. Tuttavia è evidente l’atmosfera del viaggio mentale che il gruppo vuole ricreare, come anche i titoli dei brani suggeriscono. Le quattro tracce si distinguono subito per un elevato tasso tecnico e per il particolarissimi arpeggi di Roopam Garg, che sembrano essere il vero filo conduttore di tutto il lavoro. Sarà l’ottima tecnica, sarà la produzione, ma la chitarra in clean ha un suono davvero bello e, alla fine, risulta uno dei punti di forza di questo EP. Veloci e complicati arpeggi attraversano tutti i brani e si lasciano dietro una scia di note che fa pensare a tante piccole gocce di rugiada, o a una leggera pioggia dell’acqua più limpida e cristallina che si possa immaginare.
Dunque Naked Awareness si dimostra senza dubbio convincente sotto diversi aspetti, anche se su altri potrebbe ancora esserci un margine di miglioramento; dopotutto stiamo parlando di un disco d’esordio, c’è tutto il tempo per crescere e superarsi, soprattutto in questo caso, in cui la band mostra di avere già delle solide basi. Dal punto di vista tecnico si possono solo elogiare questi due giovani musicisti: dietro al loro lavoro si percepisce un complesso studio dello strumento e l’impegno che distingue i professionisti dai dilettanti. Inoltre quella sorta di cascata di note che caratterizza tutti i riff in clean è forse l’aspetto più interessante della loro musica, l’elemento che crea quella strana atmosfera ipnotica attorno alla quale ruota tutto l’EP. Per contro dovrebbero cercare di allontanarsi un po’ dall’ombra degli Animals As Leaders che, in un modo o nell’altro, finisce per coprire tutti i quattro brani e in particolare l’ultimo, “Waves Of Naked Awareness” . Detto questo il potenziale c’è sicuramente, e se il duo di Boston saprà sviluppare alcuni elementi e limarne altri, in poco tempo potrebbe regalarci degli ottimi lavori. Aspettiamo il loro primo full length, un EP o un altro singolo non rendono l’idea del vero potenziale della band.