Recensione: Narita (reissue)

Di Mauro Gelsomini - 27 Luglio 2005 - 0:00
Narita (reissue)
Band: Riot
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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80

E’ con grande piacere che vi presento Rock Candy Records, la nuova label di Dante Bonutto e Derek Oliver (ex giornalisti di Kerrang!), nata appositamente per ripubblicare su CD classici e cult anni ’70, ’80 e ’90 del panorama hard rock, classic metal e AOR. Rock Candy, appoggiata da diverse agenzie ed etichette tra cui Universal Music e Infernal Records, ha scelto Truemetal.it per la promozione delle sue release, e questo è per noi motivo di grande orgoglio.

Fa da portabandiera a questa prima tornata di uscite, e ovviamente al debutto di Rock Candy, uno dei più grandi album della storia dell’hard rock, di una delle band più sottovalutate della scena, che nel 1979 rimaneva silenzioso ad attendere il responso della critica e del pubblico, senza tentare di sfondare i possibili canali mediatici. Narita, uscito per la Capitol/Emi, fu il primo vero cult della band di Mark Reale, un disco a dir poco strepitoso che incontrò diversi ostacoli di tipo politico, e non riuscì per questo ad imporsi nel Mainstream, ma forse, proprio grazie alla “sfortuna” che da sempre sembra accompagnare i newyorkesi, si instaurò tra i Riot e i fan un legame indissolubile che solo in alcune epic band di culto ho potuto riscontrare.

In effetti Narita non aveva le carte in regola per primeggiare nelle top ten, essendo il suo sound al contempo grezzo e sperimentale, a metà strada tra i Rush degli inizi e gli SteppenWolf (dei quali ripropongono non a caso la cover più famosa, “Born To Be Wild”), con un’innata predilezione per il metal e la NWOBHM che sarebbe esplosa di lì a pochi anni, e che vedeva in Guy Speranza (singer dei Riot sui primi tre dischi, morto di cancro al pancreas l’8 novembre 2003) un interprete eclettico e versatile.
La Capitol chiese a Reale di comporre un disco più easy listening, ma Mark aveva ben altro in mente, e tutti sappiamo come andò a finire (era questo che intendevo quando ho parlato di ostacoli politici). D’altro canto se i Riot hanno questo nome, fin dall’inizio le intenzioni di assumere un ruolo pionieristico nell’ambito del rock/metal erano fin troppo chiare, e, a mente fredda, oggi possiamo tranquillamente affermare che Reale si è sempre dimostrato un open-minded, pur rimanendo fedele alle sonorità tanto care ai suoi fan.
L’edizione rimasterizzata per Rock Candy da Jon Astley (the Who, Eric Clapton, Judas Priest) non spoglia il disco di quel gusto tutto vintage tipico dei vinili dell’epoca, non stravolge affatto le atmosfere a volte “da bar” che Narita possedeva, non è mai invadente neanche per questioni di pulizia che sarebbero davvero inutili, per chi scrive. Per chi non si accontentasse, il CD è corredato da un booklet a colori di 16 pagine, con foto d’epoca e altre inedite, oltre a scritti tratti dagli articoli e recensioni apparse negli anni sulle testate più famose.

Che dire, grazie Rock Candy, e alla prossima uscita!

Tracklist:

  1. Waiting For The Taking
  2. 49er
  3. Kick Down The Wall
  4. Born To Be Wild
  5. Narita
  6. Here We Come Again
  7. Do It Up
  8. Hot For Love
  9. White Rock
  10. Road Racin’

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