Recensione: Nebula XXX
Ci ho messo un sacco di tempo per valutare questo “Nebula XXX”, disco prodotto dai nostrani Iodio. All’inizio non riuscivo proprio a sopportarlo, poi piano piano sono riuscito ad assimilarlo, sebbene i dubbi che mi porto dietro sono sempre molti, riguardo a questo lavoro del terzetto composto da Iodio, Waste e Keen. La ricetta proposta da Nebula XXX è originale nell’ambito del panorama metallaro. La musica infatti è decisamente legata a panorami spaziali e fantascientifici. Non sono rari effetti sonori che ricordano i classici film alla Guerre Stellari e compagnia, che rendono il disco di per sè affascinante. Le canzoni sono 11, e richiamano tutte in maniera davvero convincente l’ambientazione alla quale sono legate, peccato che siano registrate non male, ma malissimo. Si ha sempre l’idea di ascoltare l’album in mezzo a delle interferenze sonore davvero fastidiose, che portano rapidamente a perdere l’interesse per lo stesso (se questo sound sporco e ovattato era voluto, consiglio vivamente di cambiarlo). Le canzoni sono basate in genere su riff molto semplici, anche ripetitivi se vogliamo, in quanto tutte le song, strumentali escluse, sono davvero molto lunghe. La voce è sufficente, ma spesso modificata tanto per rimanere in tema, cosa secondo me non troppo positiva, e nemmeno riuscita molto bene. Descritto in generale cosa ci possiamo trovare dinanzi, scendiamo nello specifico a vedere che canzoni presenti in “Nebula XXX”.
Il disco si apre con la discreta “Nebula”, canzone lunga e nel complesso ben congeniata. L’intro potrebbe fare tranquillamente da presentazione a un film o a un videogioco di quelli “Kolossal”, per come si presenta, in puro stile suspence e fantascientifico. Dopo un minuto di questa introduzione parte la canzone vera e propria, basata su riff semplici e non particolarmente pesanti, anzi, ma comunque efficaci e che danno una buona idea dell’ambientazione nella quale ci troviamo. La pecca consiste nella banalità di fondo della song, che è molto ripetitiva nel complesso, anche se il giudizio complessivo è sufficente. Finita la title track, ci si presenta all’ascolto “Eyes of the Devil”, che ha anche questa una simpatica intro di chitarra elettrica, accompagnata da batteria e ritmica. Peccato che questo
sia l’unico lato positivo della canzone. La voce non rende perfettamente, ed in alcuni frangenti è decisamente estranea al suonato, che anche qui non brilla certo per originalità. Davvero interessante ed affascinante l’attacco della successiva “Visions”, davvero di atmosfera, che introduce dei riff pregevoli, molto simili a quelli della title track. Buona la voce che accompagna una esecuzione più carismatica delle precedenti due, più calma sebbene veloce, ma più varia perlomeno. Lento e ritmato l’arpeggio iniziale di “Untitled”, tra le song più brevi della produzione, con soli 3 minuti e 42 secondi. L’arpeggio di questa strumentale si protrae calmo per circa un minuto e mezzo, per poi velocizzarsi, passare per un tratto la piattezza del
suonato, che induce a buttare il Cd fuori dalla finestra, per arrivare poi ad una parte che però merita davvero di essere ascoltata, quella che vede protagonista una buona lead guitar ricamare una pregevole trama, purtroppo su una base che lascia, dopo un inizio promettente, con
l’amaro in bocca. Passando a Dark Day si torna in pieno iperspazio. Sentiamo in una cupa intro dei suoni psichedelici e tipicamente futuristici, che portano presto ad una song dai giri chitarristici pesanti e secchi. Forse la song più aggressiva nel complesso, peccato che la voce, decisamente alterata per rendere l’effetto dell’ambientazione, sparisca in sonorità rispetto
al suonato. Da segnalare un buon refrain, ridondante ma abbastanza efficace, e un assolo semplice ma di impatto. Bell’inizio anche per “Infinity”, che parte lenta, pacata, e molto enfatizzata dalla voce, per poi susseguirsi in quasi 5 minuti e mezzo di pace, il che crea una vera e propria netta separazione dal tipo di sound che si è sentito finora. Convincente il basso e la batteria, bella la lirica, meno le chitarre e la voce. Inizio molto pesante per “Terror Vision”, seconda strumentale di questo “Nebula”. Non particolarmente convincente, la song si salva per un ottimo lavoro di chitarra elettrica nella parte centrale del suo scorrere, chitarra che impreziosisce una base, anche qui, che rende l’idea dell’ambientazione, che crea una sensazione di attesa, ma che poteva essere decisamente più originale. Dopo questo secondo pezzo strumentale arriviamo all’ottava song, ovvero “Strangers”. Il pezzo si sviluppa velocemente in una semi-cavalcata, abbastanza decisa, che poteva essere buona se solo il sonoro fosse stato più pulito. Belli il refrain e l’assolo, appena discrete le strofe, per una canzone comunque promossa all’esame. Promossa senza problemi anche “Spirit”, terzo componimento puramente strumetale. Molto lineare
e strana nella sua esecuzione, c’è però una chitarra che si produce in una melodia davvero originale e preziosa, da ricordare. Siamo quasi sul finire, mancano solo “The day of Glory” e “My Life”. La prima è una canzone lunghissima, ben 8 minuti e rotti, dall’introduzione che richiama molto, come Nebula, sonorità tratte dal trailer di un film, con tanto di descrizione da parte di voce femminile. Tale introduzione dura per ben 2 minuti e mezzo, troppi a dire la verità, e lascia poi spazio a un decente drumming (molto tribale a dire il vero), che ci porta in una mid tempo all’inizio senza infamia e senza lode, ma alla lunga abbastanza noiosa, davvero difficile da reggere per tutto il tempo. Differente il discorso per “My Life”. Inizio da movie trailer, lungo anche qui oltre quello che deve essere, buon basso introduttivo alla traccia vera e propria, che poi si sviluppa in riff buoni, ancora rovinati dal pessimo sound complessivo del disco, ma che vale la pena ascoltare.
L’album è finito. Che dire… sono molto combattuto per il voto. Da una parte mi piace molto l’idea quantomeno originale che questi Iodio hanno scelto per ambientare il loro disco, mi piacciono abbastanza le liriche, e anche qualche canzone si lascia sentire, come per esempio Spirit e My Life,
belle nel complesso. Rimane però il fatto che sono presenti numerosi passi falsi che possono portare questo disco nel dimenticatoio, sopratutto l’osceno sound complessivo (ripeto, se questo effetto sporco
è voluto, è da cambiare immediatamente, almeno a mio avviso), e tante canzoni che peccano di originalità complessiva. In sostanza che dire… spero che continuino sulle idee che mi hanno fatto piacere l’album, sennò di questi Iodio io non credo di voler più sentir parlare, e sarebbe un peccato, perchè mi sembra che le idee buone ci siano davvero.
Riccardo “Abbadon” Mezzera
Tracklist :
1) Nebula
2) Eye of the Evil
3) Vision
4) Untitled
5) Dark Day
6) Infinity
7) Terror Visions
8) Strangers
9) Spirit
10) The day of Glory
11) My Life