Recensione: Necrokinesis
Necrokinesis è il progetto solista di A. Foley, polistrumentista irlandese all’esordio con questo disco di otto brani, un concentrato di violenza thrash metal pieno di gusto compositivo. Di che thrash stiamo parlando? Beh, immaginate un mix tra ultimi Megadeth e Kreator in cui non riesce ad emergere la perizia tecnica dei primi, né la velocità e l’aggressività dei secondi. Questo non significa che il nostro Foley non se la cavi discretamente bene dietro gli strumenti. Certo, nessuno spicca per particolare perizia esecutiva, ma nel complesso il lotto di brani è molto godibile, scorre con dinamica ed è pure infarcito di quel briciolo di melodia che è tanto difficile riscontrare nel genere oggigiorno. Il limite maggiore è che i brani si assomigliano un po’ tutti ovvero il loro ‘schema’ compositivo è ricorrente per tutta la durata del disco. Non sono presenti quei picchi che ti fanno esclamare: ‘wow, che figata!’, no, questo manca. I soli, infine, potevano sicuramente essere più curati. La produzione è un po’ piatta. Nel complesso il disco però vale, soprattutto sotto il profilo del riffing, ci siamo alla grande. Ma perché non pensare di ingaggiare dei musicisti maggiormente dotati sotto il profilo delle abilità tecniche e coordinarli affinché queste idee (alcune davvero valide) possano esprimersi a tutto tondo?