Recensione: Necrology
Reek Of Putrefaction: un album e un culto. Senza retorica, senza luoghi comuni. Uno di quegli album che nessun gruppo è mai riuscito a bla bla bla… Non sono di questo parere, penso che tutt’oggi esistano gruppi che quantomeno si avvicinano a uno o più aspetti di quel pilastro; ma non starò qui a ripetere per l’ennesima volta l’elenco di nomi che qualunque patito del genere indicativamente conosce. Voglio invece parlare di un Ep con una storia simile a quella del figlio sottratto alla nascita che fa la sua ricomparsa dopo qualche anno; voglio parlare di 7 tracce che sembrano le gemelline delle 22 partorite solo qualche anno prima. Ma il gruppo è un altro.
E questo è pure un ottimo periodo per parlare dei General Surgery: vista l’oramai certa la reunion (un annetto fa circa il primo live, recenti un paio di split, recentissimo un contratto per il full-lenght), parlare di questa vecchia perla è un ottimo modo per esorcizzare la paura dello sputtanamento. Quello sempre all’erta quando una band di questo tipo firma un contratto per 3 full-lenght. Paure un po’ arroganti, e che io stesso sono ansioso di veder cancellate dai fatti.
Basta perder tempo, parliamo del Cd! Un cd in cui il gruppo non ha certo sprecato energie a mascherare la viscerale passione per i Carcass: lo si sente fin da “Ominous Lamentation“, traccia che unisce la claustrofobia delle atmosfere di Symphonies… a un palese tributo alla storica intro del già citato Reek…; richiami che si manifestano nell’incedere del brano, ma anche, verso la fine, da un fraseggio con tanto di riffing sottostante che definirei tributari per non dover usare altri termini poco consoni. E passata questa opener strumentale arrivano anche i vocalizzi malatissimi di “Slithering Maceration Of Ulcerous Facial Tissue” a confermarci la fonte dei loro problemi mentali; non sono esclusi ovviamente i filtri ad effetto “uomo-che-parla-dallo-scarico”.
I Carcass ci regalavano le varie “Limb From Limb” e “Fermenting Innards“; tanto per rimanere al passo con l’andazzo qui ci arriva tra capo e collo la stupenda “Grotesque Maceration Of Mortified Flesh” (ascoltare brevemente l’inizio di ognuna per capire il paragone). E a breve compaiono anche gli arrangiamenti di chitarra rumoristici tanto abusati, solo con i volumi un po’ più ridimensionati rispetto agli originali.
Accortisi di aver calcato un po’ troppo la mano i General Surgery riescono poi a contenersi per la prima parte di “Severe Catatonia In Pathology“, ma ad un certo punto il richiamo diventa troppo forte e ancora una volta lo spirito di Walker e soci si impossessa dei loro strumenti.
Traccia migliore? Difficile dirne una, forse “The Succulent Aftermath Of A Subdural Hemorrhage“. Ovviamente una delle più palesemente carcassiane. E se state pensando che non è possibile sparare così alto per un Cd al limite del plagio (sempre che imitare le intenzioni sia un plagio) allora vi invito a prendere in mano gli strumenti e a ripetere l’operazione. Diventerete uno dei miei gruppi preferiti e avrete un ottimo voto su Truemetal. Nel frattempo consiglio a ogni grinder rozzo e insensibile di procurarsi quel che è una versione breve (e anche un pelino, ma giusto pelo, meglio registrata) di Reek Of Putrefaction. La firma è a nome di uno dei gruppi più malati della Svezia, il titolo è Necrology: difficilotto da trovare, ma per una copia di lavori così ogni mezzo è lecito.
Matteo Bovio