Recensione: Nemesis
Bel passo in avanti questo ‘Nemesis’, quarto album dei liguri SkeleToon, disponibile dal 25 settembre 2020 via Scarlet Records e successore del già molto valido ‘They Never Say Day’ del 2019.
Portatori sani di un gagliardo ed energico Power Metal, seguono essenzialmente le orme degli Helloween, coloro che furono tra i primi a stemperare, con una ventata d’aria fresca, il clima rovente e maligno del Metal degli anni ’80, sostituendo l’attitudine feroce ed aggressiva del Thrash con un atteggiamento più allegro e spensierato.
Il sound degli SkeleToon è quindi fresco, dinamico, carico di luce ed intriso dei mille colori che prendono vita quando si ruota velocemente un caleidoscopio, portando a riflessioni positive più che a foschi pensieri.
Fin qui nulla di nuovo, le similitudini con le zucche di Amburgo e gli Edguy, o con le rispettive costole Gamma Ray ed Avantasia, emergevano già nelle loro produzioni precedenti.
La crescita del combo sta nell’aver reso i propri suoni più corposi, maggiormente robusti e granitici, dando maggiore importanza ed evidenza alle orchestrazioni senza però sminuire l’assalto elettrico delle chitarre, intensificando così le esplosioni d’energia cinetica.
Per cui tanto e sofisticato lavoro sinfonico, in verità a volte talmente presente da doverci fare un po’ l’abitudine, soprattutto se si è cresciuti, come il sottoscritto, nell’epoca in cui alcuni dischi riportavano la scritta “No Synth” sulla copertina. Alla fine però il risultato c’è: l’album colpisce come una mazza ferrata, lasciando tante buone sensazioni proprio per il pathos creato dalla compattezza dei suoni.
I brani sono intrisi di importanti intrecci melodici, sia quando sono i figli più educati e maturi di quello Speed che tanto tempo fa portava a cercare di suonare sempre più velocemente, sia quando sono strutturati su ritmiche più controllate e complesse, ed esercitano parecchia pressione emotiva grazie ad un cantato dai toni epici e robusti (… ‘la forza scorre potente’ in Tomi …), ai svariati e marcati cambi di tempo condotti da una massiccia sezione ritmica ed alle ricche partiture musicali, dove gli scontri all’arma bianca tra le asce ed i sintetizzatori lasciano parecchi morti sul campo.
Ce n’è per tutti e molti sono i brani che spiccano per la loro forza e dirompenza all’interno di un album comunque parecchio ricco ed esaustivo.
La coesione degli SkeleToon si evidenzia nella travolgenti ‘Brighter Than 1000 Suns’ e ‘Will You Save All?’, tiratissime e senza sosta, trascinanti ed esplosive, classicamente Power Metal, nella title-track ‘Nemesis’, dura ed inquietante quanto il suo significato (punizione, vendetta, castigo), ed ancora in ‘Cold the Night’, malinconica ed anthemica allo stesso tempo, in ‘Arcana Opera’, un’importante mini suite di quasi otto minuti con interposta, tra due sezioni veloci, una partitura musicale di grande effetto ed emozione e in ‘The NerdMetal Superheroes’, divertente e spassionata, un po’ l’essenza degli SkeleToon.
Chiude ‘Carry On’, cover degli Angra tratta da ‘Reaching Horizons’ del 1992.
Molti sono gli artisti che hanno partecipato alle registrazioni di ‘Nemesis’ rendendolo ancora più interessante e ricco con le loro personali incursioni nei brani. Tra questi Alessandro Conti dei Twilight Force e dei Trick Or Treat, Giacomo Voli e Roberto De Micheli dei Rhapsody of Fire, Melissa Bonny degli Ad Infinitum e dei Rage of Light, Sara Squadrani degli Ancient Bards, Bill Hudson dei Northtale, Alessio Lucatti dei Vision Divine e dei Deathless Legacy e Simone Mularoni dei DGM, che ha anche registrato, mixato e masterizzato l’album, una bella squadra che rappresenta la vivacità del movimento power-sinfonico italiano ed europeo.
In ultima analisi ‘Nemesis’ è un album che mostra una band matura e dalle idee chiare, che ha deciso di prendere una strada forse più tortuosa visto che la valida concorrenza non manca, ma senz’altro percorribile e consona alla sua personalità.
Gli aggettivi di band ‘Nerd-Metal’ o ‘Happy-Metal’, che gli SkeleToon stessi si sono scherzosamente affibbiati per mettere in evidenza la loro voglia di non prendersi troppo sul serio, fanno sorridere, ma che il livello professionale dei musicisti è alto è fuori discussione.
Non ci resta che seguirli ed attendere gli sviluppi con vero interesse. Molto bravi!!!