Recensione: Neon Light Resurrection
Da anni ormai siamo abituati ad ascoltare band sleaze/hard rock che provengono dagli Stati Uniti o, negli ultimi tempi soprattutto, dalla Scandinavia (Svezia in particolare).
Stavolta invece le cose sono differenti perché questo “Neon Light Resurrection” degli Addiction For Destruction arriva direttamente dalla fredda Russia, Mosca per la precisione.
La formazione, nata nel 2010, si presenta con Tom Spice alla voce, D. McKay al basso, Krock alla batteria ed il danese Henning N. Nielsen alla chitarra, unico membro della band non originario della madre Russia.
Dieci sono i brani che compongono questo esordio discografico, con cui questa giovane band prova a ritagliarsi visibilità in un genere che ultimamente sta vivendo una sorta di revival ed in cui la lotta per mettersi in luce alle orecchie degli appassionati, si fa sempre più serrata.
Il gruppo parte subito proponendo pezzi diretti e sorretti dalla struttura classica: avvio col piede sull’acceleratore / ritornello orecchiabile / assolo / accelerata finale. Una ricetta eseguita fedelmente nelle prime due tracce: con il terzo episodio “On My Needle” i ritmi rallentano leggermente e si fanno più cadenzati, sfociando in un ritornello in grado di fare presa e far cantare l’ascoltatore all’istante.
La parte centrale del disco è invece abbastanza anonima, con canzoni piuttosto scontate che si fanno accompagnare dalla tipica e spiacevole sensazione di “già sentito”.
Per far risalire l’attenzione bisogna scendere sino a “Feelin’ Fine”, momento dotato di un songwriting che finalmente riesce a costruire un qualcosa di accattivante dal punto di vista compositivo: buoni fraseggi chitarristici e ritornello che più orecchiabile non si può.
Gli ultimi due brani, “Can’t Wait” e “(I Don’t Care) You’re Nothing”, uno più veloce e ritmato e l’altro acustico, a chiudere, non riportano in alto il livello di un album che, seppur proponendo a sprazzi qualcosa di buono da cui prendere spunto per crearsi un proprio stile, resta al di sotto della sufficienza anche per una qualità di registrazione “un pò troppo da demo” .
D’ accordo, si tratta di un disco di hard rock sporco e selvaggio. Ma nel 2012 le possibilità per registrare cd in modo professionale e con suoni potenti esistono più o meno a qualsiasi livello.
Fortunatamente gli Addiction For Destruction hanno dalla loro la fortuna di essere giovani, aspetto che non può essere altro che un vantaggio: con “Neon Light Resurrection” tuttavia, questi cattivi ragazzi amanti dello sleaze rock sono decisamente rimandati alla prossima prova in studio.
Per ora insomma, possiamo solo augurare loro un buon lavoro!
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Tracklist:
01. My Resistance
02. Rock n’ Roll To You
03. On My Needle
04. Neon Light Resurrection
05. Nervous Breakdown
06. Jane Is Insane
07. Jaded Heart
08. Feelin’ Fine
09. Can’t Wait
10. (I Don’t Care) You’re Nothing
Line Up:
Tom Spice – Voce
D. McKay – Basso
Krock – Batteria
Henning N. Nielsen – Chitarre