Recensione: Nessun Urlo Nell’Ombra
Con Nessun Urlo Nell’Ombra segnaliamo il debutto dei
Lacerater, quintetto proveniente da Bologna, formatosi nel 2002.
Con una copertina del genere non è molto difficile intuire la proposta dei
Lacerater, un death metal articolato che vira in più di un’occasione verso
il brutal, con influenze grind e hardcore. In realtà una piccola sorpresa la
troviamo nei testi, infatti a dispetto delle prevedibili tematiche gore, i
nostri optano per temi più oscuri e sinistri, traendo ispirazione, come la band
suggerisce, “da alcune delle pagine più oscure e dolorose della storia
d’Italia”, centrando l’obiettivo di presentare lyrics (in italiano) più
profonde del solito.
Per quanto riguarda il discorso musicale, i tredici minuti del dischetto
mettono in luce una formazione dalle buonissime capacità tecniche, in grado di
rendere ogni brano particolare e facilmente distinguibile dal resto del lavoro,
frammentando il riffing con soluzioni ora intricate, ora soffocanti, senza
lasciare in secondo piano l’aggressività e la violenza da sprigionare. Ben
congeniata l’opener O.S.S.A., in cui si apprezza un discreto equilibrio
tra le parti, come la seguente Nato Morto, dove si riscontra
maggiormente, a mio avviso, la mancanza di esperienza della band a livello di
songwriting (che cala leggermente nel finale). Un piccolo appunto che non
pregiudica comunque la qualità di Nessun Urlo Nell’Ombra, che
continua con una rabbiosa W.H. 22, e con la conclusiva (L’Odore Del)
Sangue, il brano più complesso e più convincente del lotto.
Un bel lavoro supportato da una produzione accurata ad opera dei Fear
Studio, che speriamo possa riconfermarsi in prove più impegnative.
Stefano Risso
Tracklist:
- O.S.S.A.
- Nato Morto
- W.H. 22
- (L’Odore Del) Sangue