Recensione: Never To Hard
Impatto quantomeno strano, quello avuto con la demo dei Bad Memories.
Ricevuta una notifica dalla posta, la quale mi informava gentilmente che avrei dovuto ritirare una misteriosa spedizione inviata per raccomandata, mi presento presso l’ufficio postale del mio paesello.
Annoiato, preoccupato (una multa?) e curioso, ritiro la classica busta imbottita foriera di novità musicali e proposte metalliche.
Colpito dal nome del mittente, Cristiano Bertocchi (Vision Divine, Labyrinth), vengo caricato di aspettative ed entusiasmo, mal celando la stima e l’ammirazione che provo per questo affermato artista.
Giunto alla mia scrivania ed aperto il pacco sono quantomeno confuso: 2 CD “da discount”, recanti il nome della band con un pennarello, custodia “slim” per uno e bustina di carta per l’altro, copertina stampata (male) su carta(ccia).
Non è finita qui: un CD contiene la demo in versione MP3, Bio e foto (ottimo, consigliatissimo a tutti coloro propongono il loro materiale) e il secondo supporto ottico “dovrebbe” contenere l’agognato e sudato esordio di questa band.
Dico “dovrebbe” perché, in modo inspiegabile e davvero inconcepibile, sul dischetto vi è incisa la musica di un altro gruppo che non riconosco (?!?!).
Mi viene in aiuto la versione MP3 di questo lavoro, grazie alla quale riesco finalmente (e per fortuna!) ad ascoltare l’operato di questa giovane realtà tricolore.
La band, formatasi nel 2006, dopo diversi e fisiologici cambi di line-up, trova il proprio equilibrio, aiutata sopratutto dall’esperienza artistica e manageriale del noto virtuoso del basso, grazie al quale produce questo primo lavoro intitolato: “Never Too Hard”.
Sgombro subito il cielo liberandolo da tante critiche nebulose e grigie: la band suona bene, pezzi arrangiati in modo professionale e suonati altrettanto bene, talento da vendere.
Una sorta di AOR/Metal o quantomeno un metal “adulto” ed estremamente melodico è la proposta dei Bad Memories, i quali con quattro brani riescono ad “affamarci” della loro musica, al punto da spingerci ripetutamente a premere il tasto “play” e a sperare che pubblichino presto il loro full length album.
Splendida la voce di Francesco Fagiolini, che talvolte pecca comprensibilmente d’inesperienza, ma veramente perfetto nell’interpretare i brani del gruppo, palesemente influenzato da Journey e Survivor.
Una produzione professionale che mette in evidenza sopratutto la tastiera di Federico Meranda e la voce del sopra-citato Francesco. Chitarre leggermente sottotono ed in secondo piano, suonate però decisamente bene e sicuramente con un ottima scelta dei suoni.
Un demo che ci fa ben sperare per il futuro di un certo tipo di sonorità, e se presto sentirete parlare di “Never Too Hard”, beh…sappiate che non è lo slogan di un porno attore, ma solo la promessa di una giovane realtà Italiana.
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Tracklist:
01- Tears Of Anger
02- Reach The High
03- Never Too Hard
04- Forced To Be A Stranger
Line Up:
Andrea Rivello – Basso
Angelo Carmignani – Batteria
Enrico Dal Canto – Chitarre
Federico Meranda – Tastiere
Francesco Fagiolini – Voce