Recensione: Neverending Quest

Di Luca Palmieri - 7 Aprile 2008 - 0:00
Neverending Quest
Band: Vexillum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
68

La prima cosa che mi ha colpito di questo EP è stata sicuramente la confezione. Di solito mi arrivano dei demo con lettera di presentazione lunghissima e inneggiante alla magnificenza del prodotto e della band, quasi fossero gli dèi del metallo scesi in terra, cd masterizzato con nome della band e titolo scritti con l’Uniposca e ovviamente senza copertina inclusa. Qui invece mi trovo un cd masterizzato coi crismi e con la sua cover, una lettera che lascia trasparire una umiltà e una gentilezza inusuali e cover in materiale eccellente e artwork ben curato. Leggendo nelle note scopro che il curatore dei disegni è nientemeno che Riccardo Iacono, lo stesso dei Domine.

Dico la verità, con una strana impazienza inserisco il dischetto nel lettore e metto subito il volume alto. I rumori di una tempesta introducono il primo brano, “Shadow Vexillum“. Doppia cassa, riff gemellati, voce alta e pulita; tutto sembra iniziare per il meglio fino al chorus, dove… Stoppo di colpo il lettore: deja-vu? Ma no, la linea musicale è praticamente identica ad “Eagle” dei Gamma Ray. Sorrisino, e lascio ripartire la musica. Non c’è che dire, la opener ha un non so che di esaltante, soprattutto nel chorus, anche se ci sarebbe da ringraziare più Kai che i ragazzi. La sezione assoli non mi impressiona più di tanto, ma in toto la canzone è carina e ampiamente sufficiente. La prossima è “Open your curtain“, che inizia con un buon arpeggio al piano e con un delicato riff di chitarra, quasi fosse una ballad; ma questo sospetto viene a mancare subito, quando entra la batteria ad incalzare questa up-tempo gradevole e che scorre via senza intoppi, tranne che per la sezione assoli, ancora una volta relativamente anonima. Segue poi “Rising from the ruins” arricchita dalla presenza del guest Federico Puleri. Un riff molto Gamma Ray-style fa da base ad un brano che sembra una mix tra gli Hammerfall di “Renegade” e i Rayz di “Powerplant”. Un altro buon brano, niente di sconvolgente, sia chiaro, ma l’energia che trasmettono questi ragazzi è palpabile, e la noia non fa mai capolino. Dicevo del “Solos battle” nel mezzo della canzone; ebbene, forse la presenza del Pule riesce a dare quel “quid” che mancava negli altri brani. Passiamo dunque a “Warriors of Fate“, l’ultima dell’EP. Un riff maligno dà il via ad un’altra canzone decisamente Hammerfall-style, che si dilunga nel mezzo in una serie di assoli alquanto lunga e prolissa, anche se non noiosa.

Veniamo un pò ai ragazzi, ora. Per quanto riguarda Dario, il cantante, niente da dire a parte il voler seguire troppo da vicino lo stereotipo di cantante power usignolo e cristallino; la sua voce è molto simile a quella di Roberto Tiranti, ma a differenza sua manca la cattiveria e l’aggressività che completano una voce già di per sè molto interessante. Il chitarrista Firespit è molto bravo nelle ritmiche, un pò meno negli assoli che sono troppo anonimi, ma ha il pregio di aver scelto una distorsione decisamente ficcante. La batteria è un tantino penalizzata dalla equalizzazione nella produzione (ma ne parleremo dopo), ma in quanto a velocità e foga AC ne ha in abbondanza. Il bassista Liuck è penalizzato dalla produzione a ricoprire un mero ruolo di corposità al sound e solo poche volte emerge dal resto della band. Le tastiere sono tutte registrate da Lucatti dei Vision Divine, e fanno il loro dovere sia in fase di sottofondo che in fase solista. La produzione infine tende a valorizzare in modo eccessivo le frequenze alte, cosicchè la batteria in alcuni punti sembra campionata ed ha un suono di cassa a volte fastidioso per la sua “gommosità”; il basso è troppo diluito nel sound globale; per il resto questo demo è di certo ad un livello superiore rispetto alla media degli EP autoprodotti italiani.

Questi Vexillum ci sanno fare, è indubbio. Hanno dei punti di forza da sviluppare e devono studiarci sopra tantissimo, soprattutto per scrollarsi di dosso le impronte troppo, ma davvero troppo marcate dei Gamma Ray e degli Hammerfall. Per quanto riguarda questo demo, lo promuovo senza esitazione, dando anche qualche voto in più per l’energia che riesce a trasmettere questo “Neverending Quest”. Ma occhio, va bene poggiarsi sui clichè del genere per produrre un lavoro ascoltabile e interessante, ma reiterare in questo cammino porterà i Vexillum a perdersi nell’oceano di band senza nome che non sfondano per la scarsa originalità. Ma nutro buone speranze per questi toscanacci. Mi deluderete, Vexillum?

Luca “NikeBoyZ” Palmieri

Tracklist:
01.Shadow Vexillum
02.Open your curtain
03.Rising from the ruins
04.Warriors of Fate

Contatti:
Vexillum MySpace Page

Ultimi album di Vexillum

Band: Vexillum
Genere: Power 
Anno: 2015
80
Band: Vexillum
Genere:
Anno: 2012
78
Band: Vexillum
Genere:
Anno: 2008
68