Recensione: Next Stop Hell
Nuovo capitolo discografico per i varesini Dustineyes, gruppo attivo da ormai una decina di anni, autore, nel corso del 2001, di “Rebel Monster”, platter d’esordio realizzato per la InsideOut records.
“Next Stop Hell” è un album chiaramente esplicito e di facile inquadramento stilistico sin da foto promozionali e copertina. Impossibile, infatti, essere tratti in inganno ed immaginare una strada diversa da quella intrapresa dal quartetto lombardo.
Sono Motorhead, Misfits, Ramones e Wasp i principali trascinatori del songwriting posto in essere, misto di adrenalina, suoni ruvidi e ritmiche vitaminizzate, tipiche di un certo punk n’roll dalle evidentissime radici settantiane ed americaneggianti. Non errato inoltre, buttare un occhio anche in terra germanica, promovendo alcuni parallelismi con i teutonici Dustsuckers e Gun Barrell, band assolutamente simili per spirito ed esuberanza, pur se accentate da connotazioni heavy-power nettamente più lampanti.
Non certo innovativi o troppo diversi da molte altre band di settore quindi, i Dustineyes si distinguono tuttavia per almeno un paio di caratteristiche capaci di farli emergere dalla media.
Grinta e convinzione non mancano, così come le cadenze furiose, i cori fragorosi e le vocals ferocemente “urlanti” come da contratto. Ottima ed in un certo senso superiore, appare però essere la solidità del riffing, potente e quadrato ma capace, alla bisogna, di distinguersi per buone variazioni ed assolo fulminanti, caratteristiche queste, utili per consentire alle tracce di non indugiare in eccessiva monotonia e ripetitività.
Da rimarcare con forza inoltre, la cura dei dettagli e la professionalità messe in campo. Edito per una minuscola indie label, “Next Stop Hell” è, in effetti, un prodotto che non invidia nulla alle migliori uscite delle grandi ammiraglie specializzate in tali ambiti, beneficiando di suoni molto ben studiati e di una confezione realmente di eccellente fattura.
Un nucleo di canzoni divertenti e sparate a mille all’ora (simpatica in tal senso, la definizione che i quattro musicisti danno di loro: “As a truck at full speed on the road”…), che hanno in titoli eloquenti come “Beer, Whisky and Bar”, “Dead Man Boogie”, “Your Lies” e “Tonight I’m Your Snake” alcuni apici compositivi di tutto rispetto, in grado di riuscire nell’intento di intrattenere con vigore e schiettezza.
Il limite principe di un album simile, come facile da preventivare, è il lato estremamente derivativo e poco originale che porta, dopo qualche tempo, al materializzarsi di alcuni luoghi comuni inevitabili, ma in un certo qual modo, necessari.
Se tuttavia è il rock n’roll robusto, grezzo, chiassoso, esuberante ed alcolico ad essere una delle vostre compagnie più apprezzate, i Dustineyes sapranno di certo mostrarvi un repertorio capace di risultare gradito ed interessante, privo di grandi pretese ma davvero genuino.
Un disco non fondamentale insomma, ma sicuramente simpatico e scorrevole.
Del resto ai quattro scanzonati musicisti non interessa altro che questo: un po’ di adrenalina, musica a tutto volume e far muovere gli ascoltatori.
Se poi non siete d’accordo, il singer Lele Dust saprà esporvi il proprio punto di vista in modo chiaro ed esplicito. Basterà ascoltare la parte finale della conclusiva “Raising Hell B.A.” per farsene un’idea ben precisa…
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Tracklist:
01. Next Stop Hell
02. The Beast
03. Beer, Whisky and Bar
04. Lost In Venice
05. Raisehell Rock’n’Roll
06. Dead Man Boogie
07. Your Lies
08. Innocent Cries
09. Tonight I’m You Snake
10. Light To Go Away
11. Give Me All Your Hate
12. Raising Hell B.A.
Line Up:
Lele Dust – Voce
Umbo Dust – Chitarra / Back Voc.
Drunk P.I.Z. – Bass / Back Voc.
S.H. Valenti – Batteria