Recensione: Night of the Blade
Storia della band: i Tokyo Blade, storico gruppo della NWOBHM, si formano nel 1982 e assumono il monicker di Killer ed incidono un demo con questo nome, poi accorgendosi della miriade di gruppi col monicker Killer (quelli inglesi, quelli francesi) cambiano in Gengis Khan (incidendo un demo) e ancora in Tokyo Blade. E da qui parte la leggenda dei Warriors of the Rising Sun!
Il disco che recensirò è il cromatissimo Night of the Blade registrato nel 1984.
Il disco è aperto dalla melodica Someone to Love, un pezzo che non regala molte emozioni, ma è solo l’antipasto di quello che avverrà! Il cantante Vic si dimostra un funambolo del microfono e ci delizia con la sua voce cosi melodica e avvolgente. Con la seguente Night of the Blade siamo di fronte ad un Iron Maiden riff visto sotto l’ottica dei Tokyo Blade, i punti forti del pezzo sono il ritornello (Night of the Blade, there’s no escape, Night of the Blade, run for your life) e il bellissimo assolo pieno di feeling che sembra uscito dalle ascie di Smith e Murray ! La seguente Rock me to the Limit è un bellissimo Hard n’Heavy di scuola americana (ricordiamo che nel 1984 i Dokken dovevano ancora incidere la perla che risponde al nome di Under a Lock and Key) che regala brividi ed emozioni, chissà quante volte nel 1984 quando la band si esibiva dal vivo i fans chiedevano a gran voce il suddetto pezzo!
Ed ora siamo di fronte al più bel pezzo composto dai Tokyo Blade e forse uno dei più bei pezzi della NWOBHM da mettere sul podio insieme a Angel Witch e Prowler cioè Warrior of the Rising Sun, una song piena di epicità vera, che narrà di antichi guerrieri pieni di coraggio: i Samurai. La song si snoda attraverso riff in pieno stile inglese, passaggi vocali emozionanti ed un assolo che fa venir la pelle d’oca. Questo è Heavy Metal suonato con passione e grinta! Unleash the Beast è un altro brano bellissimo, veloce, potente, melodico, con un buon Andy al basso in evidenza. Con Lovestruck si torna all’hard n’heavy americano, secondo me Kal Swan dopo aver sciolto i Tytan avrà ascoltato tantissime volte questo disco per formare insieme a Doug Aldritch i bravi Lion. Dead of the Night è introdotta da un magico solo ultra melodico e da un arpeggio ad effetto ad opera della coppia Boulton/Wiggins dove la potente ugola di Vic si frappone e riesce a cantare trame che assomigliano vagamente a Heaven and Hell di sabbathiana memoria e poi come un lampo a ciel sereno la coppia di ascie si avventura in un memorabile assolo incrociato pieno di passione, poi torna Vic a narrarci le sue storie con il piglio del grande frontman.
L’ultima traccia di questo capolavoro è l’heavy rock di Lighting Strikes (forse è un titolo che riesce a rendere una canzone capolavoro), ancora melodie d’oltreoceano ed un ritornello memorabile rendono questo pezzo qualcosa che non si può descrivere a parole.
Se riuscite a trovarlo compratelo ad occhi chiusi.
Thrashing_Rage
Tracklist:
1.Someone to love
2.Night of the Blade
3.Rock me to the Limit
4.Warrior of the rising sun
5.Unleash the beast
6.Lovestruck
7.Dead of the Night
8.Lighting Strikes