Recensione: Night Songs
Nel marasma di band dedite a un certo street/glam che negli anni ’80 imperversavano negli States in cerca di fortuna, venne fuori dal nulla un gruppo il cui nome è tutto un programma.
Tenendo fede al proprio monicker, i Cinderella (nome in realtà “preso in prestito” da un film porno) sbarcavano il lunario nei locali più fumosi, rincorrendo il sogno di poter un giorno calcare palchi più prestigiosi, e sostanzialmente di cambiare la propria vita.
La favola di “Cenerentola”, attualizzata in chiave rock, ebbe il suo lieto fine quando, lo sanno tutti, Jon Bon Jovi (sempre lui…) notò Tom Keifer e soci esibirsi in modo convincente in un club (l’Empire) in quel di Philadelphia.
La band si identificava già agli esordi con un’immagine a tinte forti, come imponeva il trend del periodo, e senza alcun dubbio richiamava la migliore tradizione glam che negli anni settanta ebbe illustri predecessori. Tutto questo senza però effettivamente produrre album in grado di appartenere a quel filone che sostanzialmente, ricordiamolo, non identificava un genere musicale, ma solo un significato “di concetto”, un approccio appunto “glamour”, da ricondurre prettamente all’ aspetto esteriore.
L’ esordio è su Polygram nel 1986 (ricordiamo che la band esisteva, pur con repentini cambi di formazione, già nel 1983) con un album decisamente granitico e debitore di un certo tipo di hard rock che vede negli Ac/Dc i suoi massimi esponenti: chitarre in grande evidenza supportate dall’acidula (e caratteristica nellla timbrica…) voce di Tom Keifer, conferiscono un ritmo sostenuto con reminiscenza fondamentalmente blues e con poche concessioni a momenti più pacati (che esordirano comunque nel successivo “Long Cold Winter”).
Tutto questo è “Night Songs” (che ebbe anche una versione VHS certificata disco d’oro). Prodotto da Andy Johns, questo full-length, nel momento in cui scrivo, solo negli States ha raggiunto il terzo disco di platino (3 milioni di copie…), status chiaramente acquisito grazie a una manciata di singoli di successo capaci di fare breccia nell’immaginario dei fan, che in piena epoca “glam” si riconobbero nei ritmi provocanti di “Shake Me”, nella delicata e malinconica ballad “Nobody’s Fool”, nell’orecchiabilità di “Nothin for Nohin'”, o nelle scorribande sonore dal ritmo più sostenuto che impreziosiscono la seconda parte del disco: dalla “acdciana” “Once Around The Ride” a
“In From The Outside”, dal sapore vagamente boogie.
Impossibile non citare poi un’altra punta di diamante qual è “Somebody Save Me”, altro singolo di successo che insieme all’allegra “Push Push” anticipa la chitarristica e conclusiva “Back Come Again”.
Non mi sento di gridare al miracolo in senso stretto, ma questo “Night Songs” (insieme al disco successivo) si è ritagliato comunque un posto al sole nella storia dei dischi hard-oriented.
Assolutamente quella “notte” Cenerentola cambiò proprio il suo destino.
A volte le favole…
Line -up :
– Tom Keifer (voce, chitarra, piano)
– Eric Brittingham (basso, voce)
– Jeff LaBar (chitarra, voce)
– Fred Coury (batteria, voce)
Tracklist:
- Night Songs
- Shake Me
- Nobody’s Fool
- Nothin’ For Nothin’
- Once Around The Ride
- Hell On Wheels
- Somebody Save Me
- In From The Outside
- Push, Push
- Back Home Again
Discografia:
Album in studio
– Night Songs (1986) ( #3 Billboard, 3 milioni di copie)
– Long Cold Winter (1988) (#10 Billboard , 3 milioni di copie)
– Heartbreak Station (1990) (#19 Billboard, 1 milione di copie)
– Still Climbing (1994) (#178 Billboard )
Raccolte
– Once Upon A… (1997)
– 20th Century Masters: The Best Of Cinderella (2004)
– Rocked, Wired & Bluesed (2005)
– Gold (2006)
Live
– Live (1988)
– Live Train To Heartbreak Station (1991)
– Live At The Key Club (1999)
– Extended Versions (2006)
DVD
– 20th Century Masters: The DVD Collection (2004)
– Rocked, Wired & Bluesed: The Greatest Video Hits (2005)
– In Concert (2005)