Recensione: Night Vision

Il primo disco degli Streetlight (Ignition, 2023) mi era piaciuto parecchio. La band suonava un AOR straordinariamente fresco e accattivante, oltre che prodotto e arrangiato benissimo, al punto che ancora oggi il disco torna nei miei ascolti: cosa rarissima negli ultimi anni.
Ed ecco che questo Night Vision arriva a confermare la bella penna degli svedesi, evidenti epigoni dei vari Journey e Toto, ma non per questo privi di una certa dose di personalità.
Certo, Captured in the Night sarebbe potuta stare su un qualsiasi disco dei Journey: e se questa è chiaramente una critica all’originalità della scrittura degli Streetlight, in vero va presa come un complimento, data la qualità eccelsa degli americani.
Belle anche Long-Distance Runner e Sleep Walk, che fa molto primissimo Bon Jovi.
Non possono mancare i mid-tempo e Learn To Love Again è qui a ricordarcelo, sbloccando il ricordo degli immortali Night Ranger, così come Fly With Eagles, che fa molto Hysteria. I mid-tempo sono fratelli delle power ballad, eterno dovere di ogni disco AOR che si rispetti: a questo giro, troviamo Where Did Love Go, che è un Bignami del genere, con tutta la piacevole banalità che ne consegue.
E se il ritornello di Late Night Hollywood rimanda un po’ ai Poison meno caciaroni, gli arrangiamenti piacerebbero a un certo Greg Giuffria. Ma ormai i modelli gli Streetlight li hanno in casa: e con Leanna anche i The Night Flight Orchestra, in vero ibridati con i Toto, fanno capolino in Night Vision.
Ma la mia preferita è Straight To Video, bella stradaiola e ignorante, da sparare a tutto volume scorrendo sul Sunset Strip, scordandosi quel che è diventato.
Infine, End Game fa il verso ai Survivor, riuscendo nell’impresa di non sfigurare.
Concludendo, Night Vision è un gran bel disco AOR, che dimostra come l’assetto del genere si sia spostato molto più a est rispetto alla California che fu. Certo, qui non bisogna neppure osare fare accenno alla parola innovazione, bensì è saggio sedersi e godere delle splendide melodie intrecciate dagli svedesi, sfoderando il migliore dei sorrisi: quello di chi sa d’essersi scelto la passione per la musica giusta.