Recensione: Night Visions

Di Eugenio Giordano - 23 Dicembre 2003 - 0:00
Night Visions
Band: Revoltons
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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75

I Revoltons sono attivi dal lontano 1991 e passando dall’hard rock al power fino al prog metal hanno registrato due demo che li hanno condotti infine alla corte tedesca della Lmp Music riuscendo dove molti altri italiani hanno fallito, ossia firmando un contratto con Limb Schnoor. La storia del gruppo è costellata di soddisfazioni e profondi dolori, il nucleo centrale dei Revoltons sono sempre stati i tre cugini Corona, finchè la scomparsa del batterista Pietro Corona ha segnato il punto più critico della storia della band negli anni passati. Proprio a lui è dedicato questo primo “Night visions” registrato ai notori New Sin Studios sotto la guida di Luigi Stefanini, inutile aggiungere che la qualità del prodotto è assolutamente indiscutibile e competitiva come ormai abitudine e tradizione per le produzioni targate Lmp Music. Se guardate in alto potete leggere la scritta “prog” sotto il titolo del cd, devo ammettere che la decisione è stata piuttosto combatutta perchè questo platter si piazza al confine esatto tra progressive e power metal, in ogni caso mi pare che la componente progressiva rappresenti la matrice centrale del sound dei Revoltons. Il gruppo italiano si discosta nettamente da quanto suonato in Italia dalla maggioranza delle band che popolano la nostra scena, l’unico paragone plausibile può essere fatto solo con gli ottimi piemontesi Secret Sphere. L’attitudine artistica dei Revoltons appartiene alla tradizione americana fondata da band come Queensryche e Fates Warning, oggi ancora percepibile nelle evoluzioni e nelle soluzioni sonore dei Symphony X. Il disco è aperto dalla strumentale “Eternal pain” che presto lascia spazio alla ottima “Cell of death”, immediatamente si intuisce il talendo dei Revoltons e le loro indiscutibili doti esecutive, chitarre pesanti e oscure vengono poste alla base del brano in modo da formare una ossatura potente e dinamica su cui poi vengono poggiate le parti vocali, un incipit coi fiocchi. Maggiormente articolata e progressiva “Hands of Magellano” mostra la classe compositiva dei Revoltons, la stessa che deve aver convinto un manager del calibro di Limb Schnoor, anche in questo caso il gruppo mantiene un profilo sonoro oscuro e misterioso ricordando in più frangenti i geniali Fates Warning di “Awakening the guardian”. Lo strumentale “Before the dawn” introduce la successiva “Reality met childhood” una prova artistica di grande pregio dove i Revoltons sembrano ritornare a soluzioni power oriented maggiormente in sintonia col sound tricolore, in ogni caso la band non perde in personalità e riesce a colpire senza scadere in facili soluzioni di ripiego. Molto bella “The old walls” fonde un anima dinamica e veloce con ottime aperture melodiche ricche di ispirazione, anche se con le dovute precauzione non è impossibile intravvedere dei legami con i primissimi Queensryche. La successiva “Malcom’s drama” è una traccia molto particolare, dal forte gusto progressivo, i tempi vengono rallentati e si lascia maggiore spazio all’interpretazione vocale, qui mi sovvengono gli italiani Black Jester del periodo di “Moonlight circus”. Molto più violenta e aggressiva “Time for worlds inside” presenta una esecuzione maiuscola e decisamente nervosa, i Revoltons mostrano i muscoli in questo frangente ma riescono sempre a mantenere una personalità distinguibile ed elegante, a dimostrazione di un talento notevole. “The autumn believer” è un bel connubio tra soluzioni power e parti progressive. Senza esagerare in passaggi prolissi o particolarmente eccentrici i Revoltons mantengono il tiro del brano permettendosi un song writing complesso e decisamente ambizioso. A concludere il disco troviamo “The court’s fool” una prova ibrida che riporta il gruppo al paragone con i maestri americani Symphony X senza compromettere l’ispirazione e la personalità della musica proposta da questi italiani. In conclusione devo dire che questo “Night visions” ha dimostrato di meritare l’attenzione di chi tra voi è alla ricerca di una band con capacità e preparazione. Non si tratta di un capolavoro ma sicuramente di un esordio di grande pregio e credo rappresenti un ottimo trampolino di lancio per i Revoltons, non lasciatevi condizionare dalle malelingue che di solito aleggiano intorno all’opera della Lmp Music come già in molte altre occasioni vi ho consigliato. Potete scaricare qualche mp3 del cd in questione presso www.lmp-music.de il sito della band riportato in basso attualmente è ancora in costruzione.

1 Eternal pain

2 Cell of death

3 Hands of Magellano

4 Before the dawn

5 Reality met childhood

6 The old walls

7 Malcom’s drama

8 Time for worlds inside

9 The autumn believer

10 The court’s fool

 

 

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