Recensione: Nightmares At Dawn
Oltre quindici anni sono passati dalla nascita di uno dei progetti che senz’ombra di dubbio ha dato maggiore enfasi al movimento depressive Black d’oltreoceano. Quindici lunghi anni in cui mr Scott Conner, aka Malefic, ha saputo evolvere ed involvere, nutrire ed allevare la propria malata creatura Xasthur fino a spingerla coscenziosamente verso la fatidica iniezione letale, ormai certo che fosse giunto il tempo di porre fine alle sue sofferenze.
Una presa di coscienza dignitosa e senza dubbio ammirabile se non fosse che a due anni dal’uscita dell’ultimo e poco brillante Portal Of Sorrow ci troviamo fra le mani quella che a tutta prima risulta nient’altro che una raccolta di registrazioni preliminari, stralci di idee e variazioni sul tema, corredata, per completare il lotto, pure da una cover dei Black Sabbath.
Ora la domanda che sorge spontanea è: “Perchè”? “Che bisogno c’era”?
E la risposta che fruscia incessantemente nella mente è sempre la stessa: spremere fino all’osso il fan accanito, che mai si farà mancare le registrazioni alternative ma neanche troppo delle soffocanti “Prison of Mirrors” e “Screaming At Forgotten Fears” o la succitata cover del capolavoro “A National Acrobat” dei Sabbath, che per la cronaca risulta il momento più allucinante del disco. Sarebbe facile giustificare questa uscita come un’ultimo regalo da parte di Malefic ai propri sostenitori, tuttavia la qualità pessima di alcune registrazioni, l’inulilità della pressochè totalità del materiale ed il puzzo di denaro speso male che permea quest’uscita non lasceranno scampo.
Poi, per spezzare una lancia in favore del nostro, qualche idea interessante (vedere la title track), qualche rifinitura degna di nota la si scova pure, avvolta nel ciarpame generale, ma tuttavia questo non basta a trarre in salvo dall’abisso un’uscita di cui nessuno sentiva il bisogno e che forse neanche lo stesso Conner, ormai impegnato in altri progetti, sente pienamente sua.
Pare ora quasi insensato proseguire, perchè se è facile dilungarsi decantando le lodi di un capolavoro o criticando alla morte un’emerito obbrobrio è impossibile e noiso spendere parole su un prodotto pressochè inutile. Quindi se volete ascoltare Xasthur nel pieno della forma, quando ancora le atmosfere criptiche ed asfissianti, la morte e la perdizone regnavano sovrane nei suoi dischi, procuratevi Subliminal Genocide o Nocturnal Poisoning, ma tenetevi a distanza di sicurezza dal qui presente presunto lavoro.
Alessandro Cuoghi
Line up
Scott “Malefic” Conner: vocals, all instruments
TRACKLIST
1) Spoken In Vibes Of Coldness
2) Mightmares At Dawn
3) Reprisal
4) Degenerate Uprising
5) Prison Of Mirrors 2007
6) Losing Hand/Redemption
7) Portal Of Hatred
8) Merciless Reflection
9) A National Acrobat (Black Sabbath)
10) Screaming At Forgotten Fears 2007
11) Society Wants TO Die
12) Human Floatsam
13) Enthroned Useless
14) Suicide In Dark Serenity