Recensione: Nihilistic Disillusion
Leggi Nihilistic Disillusion e pensi subito a qualche band emersa dagli oscuri underground di qualche città dell’est, tipo Rzeszow o Dnepropetrovsk, intenta a produrre del depressive black metal in linea coi Drudkh, cosa che in quelle lande va per la maggiore. E invece no, si tratta di un gruppo di Avezzano, formato da persone provenienti da esperienze relativamente variegate, che effettivamente fanno black, ma tutt’altro che depressive.
A ben guardare, le quattro tracce del loro demo, combinano una miscela death melodico e black melodico, che mettono in evidenza la capacità della band di costruire dei pezzi compatti a dispetto di numerosi cambi di ritmo e a tutti gli effetti gradevoli. Ottima la prova del growler Maurizio Federici, in grado di spaziare abbastanza facilmente da scream e growl. I pezzi bene o male, sono da considerati validi, freschi e dinamici, piuttosto lontani dai canoni classici del black.
Migliori brani del lotto sono sicuramente la lineare Hope e soprattutto la opener Together as one,brano che alterna numerosi cambi di ritmo e costituisce un buon punto di partenza su cui la band dovrebbe concentrarsi per sviluppare il materiale futuro. Altro elemento su cui lavorare, sono gli inserti eterei ed operistici di fondo, nonché la voce della cantante Cristina Napolitano. Se i Nihilistic disillusion porteranno avanti quanto fatto sentire in questa traccia, possono coltivare discrete speranze di strappare un contratto.
Dall’altro lato, grande limite di questa band, al di là di una indiscutibile capacità compositiva, è la carenza di originalità. Miscelare black e death melodici, aggiungendoci delle backing vocals vagamente liriche, può produrre un prodotto godibile, non però un lavoro che possa effettivamente emergere in un mare di gruppi dalle buone intenzioni ma alla fin fine sempre incastrati nei medesimi cardini stilistici. Un discreto inizio dunque, ma anche una proposta con indiscutibili margini di miglioramento.