Recensione: No Gravity

Di Paolo Beretta - 23 Luglio 2005 - 0:00
No Gravity
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Anno: 2004
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80

Anche prima di ascoltare questo prodotto discografico sapevo che Kiko Loureiro era un guitarist di grande talento; uno di quei musicisti capace di far scorrere con classe le sue dita sul manico. Kiko, come molti egregi colleghi usa spesso la tecnica del Tapping (cfr. Van Halen) alla perfezione ma si destreggia benissimo anche con la chitarra acustica. La sua prima prova solista tuttavia non è mera tecnica bensì 50 minuti abbondanti di ottima musica che fonde diversi generi.

Con l’abbandono di Matos il nostro Kiko è cresciuto nella fase di composizione cercando di colmare il cratere venuto inevitabilmente a formarsi con la dipartita del singer paulista. Da buon/ottimo comprimario di Rafael e André, fino a Fireworks, è diventato, con il recente Temple Of Shadows, il leader del songwriting dei nuovi Angra (12 dei 13 pezzi dell’ultima fatica portano la sua firma). Ciononostante una cosa è comporre un disco solista avendo accanto una band (singer, batterista, bassista e tastierista), mentre è molto più difficile dare alla luce un cd interamente strumentale suonando tutti gli strumenti ad esclusione della batteria.

Ha fatto il passo più lungo della gamba? Quello che mi sento di dire fin d’ora è che questo lavoro non è una mera ora di esercizi ineccepibili. Per quanto possa apprezzarli tecnicamente vi posso giurare che alla lunga mi avrebbero annoiato e che, la naturale conseguenza di ciò non sarebbero state le righe che seguono. Kiko e Mike Terrana (batterista dei Rage) hanno dato vita ad un album godibile; capitoli potenti, veloci e facili, sono alternati con momenti più latini ed altri maggiormente introspettivi e complessi che abbracciano il prog ed il fusion-jazz. Le canzoni non sono mai eccessive (per non dire pallose) nei virtuosismi. Terrana non ci mette solo il nome ma anima la sezione ritmica confermando le sue qualità tecniche indiscutibili con continui cambi di tempo.

Passando al disco vero e proprio si può dire che la prima parte del suddetto è molto diretta. Infermo, infatti, è un’opener potente e complessa con bei riff e break. La seguente Endangered Species è orientata verso l’Heavy Metal anni ’80. Ottime melodie immediate per Escaping arricchita da un  jazz con sfumature brasiliane. Title track tipicamente latina che ricorda Santana (lo dice lo stesso Kiko in un’intervista). Ma No Gravity sposa anche momenti più spiccatamente etnici come in Pau-de-Arara e Beatiful Language. Quest’ultima track di soli 2 minuti è bellissima. Quel nitido pizzicare le corde diventa irresistibile; ti viene proprio voglia di imparare a suonare la chitarra. Pace e tranquillità nella ballad Feliz Desilusào. I momenti più Angra oriented sono rappresentati da Dilemma e Choro de Criança: due pezzi che, con le dovute differenze, possono essere accostati a Spread Your Fire e Lullaby For Lucifer.

Tirando le fila del discorso No Gravity è un cd strumentale di facile assimilazione e non è una cosa facile. Solitamente nei dischi di questo genere si tende a far prevalere oltremodo il lato tecnico favorendo, dico io (da profano), la narcolessia. Kiko, invece, oltre a confermare le sue qualità ci offre un’ora di musica estremamente piacevole. La mancanza dell’elemento vocale non si fa sentire perché la scelta della tracklist, che alterna pezzi power ad altri più brasiliani e studiati, è vincente. No Gravity non è un cd che non si può comparare con gli altri degli Angra. I riferimenti sonori alla band brasiliana sono limitati: Loureiro non si fossilizza nel songwriting ma dà libero sfogo alla sua creatività. Suona la chitarra elettrica e quella acustica, passa dal tapping all’arpeggio, dalle 6 alle 12 corde, dalla “guitarra” al basso e dal basso al piano, dal piano alle tastiere, dalle tastiere alle percussioni (batteria esclusa): il risultato è sorprendentemente positivo per un lavoro valido che consiglio e del quale il guitarist paulista può andarne più che fiero. Un prodotto discografico per chi ama la musica in generale, quindi, e non solo per i fans degli Angra.

TRACKLIST:
1. Enfermo
2. Endangered Species
3. Escaping
4. No Gravity
5. Pau-de-Arara
6. La Force de L’Âme
7. Tapping Into My Dark Tranquillity
8. Moment Of Truth
9. Beautiful Language
10. In A Gentle Way
11. Dilemma
12. Feliz Desilusão
13. Choro de Criança

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