Recensione: No mercy for broken hearts

Di Claudio Casero - 4 Agosto 2005 - 0:00
No mercy for broken hearts
Band: My Craving
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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80

I My Craving, gruppo composto da Tracy Blackstar (voce, piano), Angel (chitarra), Flash Rockin’ Vasha (chitarra), Sybil (tastiera), Hirel (basso) e Luc (batteria), ci propongono il loro primo lavoro intitolato “No mercy for broken heaths”, un sapiente mix tra  hard rock, metal classico, gothic e a tratti aor con l’indice puntato sulla melodia e sulla potenza.

Ci troviamo davanti ad un cd molto ben eseguito sia dal punto di vista musicale che strumentistico che non lascia niente di intentato e esplora con successo alcuni generi metal senza cadute di stile o momenti bui.
All’interno del lavoro troviamo momenti potenti e ritmati con riff di chitarra squisitamente heavy e cavalcate di doppia cassa indubbiamente piacevoli, come nel caso di “Die…at the light of dawn” in cui il ritmo serrato e l’assenza completa di momenti vuoti rende il brano assai piacevole e farebbe agitare chiunque.
Di contro troviamo brani molto più cupi e tranquilli in cui la “riflessione” e la melodia prende il sopravvento alla potenza come in “Sober moon” in cui il pathos creato dal gruppo risulta palpabile all’ascoltatore che riesce a percepire una sofferenza che sfocia in rabbia nei momenti in cui la voce diventa un urlo di dolore.
Stesso discorso va fatto per l’opener “Wounds of tears” in cui il punto focale è rappresentato dalla voce calda e dolce di Tracy che riesce a creare un’atmosfera pacata ma al tempo stesso potente aiutato da suoni di chitarra azzeccati e , anche se un po’ scontati, mai noiosi; il tutto è migliorato da un ritornello molto piacevole e orecchiabile che rimane in mente anche dopo un primo sommario ascolto.
Fantastico in tutti i sensi l’inizio di “My violet love” in cui la voce di Tracy raggiunge il livello migliore di tutto il cd, per poi essere accompagnato da chitarre che sembrano quasi parlare; la voce è ottima anche quando si fa più roca e potente senza mai risultare stonata o fuori luogo.
La canzone che mi convince di meno rimane però “Ghastly dance”; sia chiaro, non è un brutto brano ma, rapportato agli altri presenti sul cd, suona un po’ troppo commerciale e scontato anche se ben eseguito con ottime idee ma male strutturate; a peggiorare la canzone poi troviamo un voce che convince poco soprattutto nelle parti urlate in cui sembra mancare di tiro e di fiato.

Questo “No mercy for broken hearts” è quindi un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti caratterizzato da momenti più esaltanti e piacevoli alternati a brani più riflessivi e cupi in cui l’atmosfera rende il tutto notevolmente piacevole. Il gruppo è abile a rendere in musica i sentimenti, cosa alquanto rara nei gruppi nostrani. Il senso di tristezza e appagamento mentale pervade tutto il cd e risulta ancora maggiore nei brani lenti. Spero proprio che questo gruppo abbia in futuro il riscontro che merita, continuate così!

TRACKLIST:
1) Wounds of tears
2) Die…at the light of dawn
3) My violet love
4) Ghastly dance
5) Breath of desperation
6) Sober moon

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