Recensione: No Place Left To Fall

Di Fabio Vellata - 9 Marzo 2009 - 0:00
No Place Left To Fall
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Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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83

Edito sul finire del 2008, “No Place Left To Fall” è stato una delle tante ragioni che hanno indotto gli amanti di certo rock melodico a decretare i dodici mesi appena trascorsi come uno dei periodi migliori mai manifestatisi in tale ambito.

Poco conosciuto al grande pubblico, Bill Champlin è, ai più esperti, noto per avere avuto a che fare in epoche invero remotissime (primi eighties) con i leggendari Chicago, gruppo con il quale collaborò alla realizzazione di alcuni ellepi davvero storici come “Chicago 16” e “Chicago 17”.

Assente dalle scene da ben tredici anni, il recente come back ha dunque assunto i contorni del “miracoloso”, riportando sulle scene un pezzo di storia della musica melodica che ormai pareva perduto.

Il miracoloso tuttavia, non è aggettivo che può essere riferito in modo unico ad un ritorno inatteso. La qualità dell’offerta, il valore dei brani e la classe esibita, sono, infatti, tali da indurre in valutazioni parimenti entusiastiche, portando a definire “No Place Left To Fall” come uno degli esempi più convincenti, completi e ben assortiti di musica “westcoastiana” da parecchio tempo a questa parte.

Ricco ed articolato, l’album si dipana lungo una serie di canzoni in cui i passaggi a vuoto tendono ad essere questione minima e dove buongusto ed atmosfere eleganti abbondano.
Considerate tredici tracce, e definite le sole “I Want You To Stay” e “Lover Like That” quali episodi di caratura lievemente inferiore, la panoramica complessiva parla di una sequenza notevole di melodie in pieno stile west coast, impreziosite da passaggi jazz rock, spunti blues con divagazioni quasi gospel e scintille rock anni settanta che, inevitabilmente, vanno a ricollegarsi con quella che è stata l’epoca di maggiore successo per il cantautore statunitense, ovvero quella trascorsa in compagnia di Peter Cetera e dei grandi Chicago.

Il rischio di scadere in un elenco banale e senza significato, dato l’alto valore complessivo, è palese. È sufficiente dunque, dare notizia di quattro esempi che ben esplicano la qualità di un disco squisitamente pregevole.
La setosa e levigata “The Truth”, il sontuoso gospel-blues di “Lookin’ For You”, le splendide orchestrazioni settantiane di “Never Been Afraid” e l’aria romantica e passionale della conclusiva “All Along”, dicono veramente tutto, non lasciando minimo spazio a qualsivoglia nota di demerito. Melodie leggiadre, arie frizzanti, suoni ricercati che passano talora attraverso il fascino di un hammond e la profondità del Moog, classe, classe e ancora tanta ed infinita classe, costituiscono anima e cuore di un album in cui la musica è, per una volta, davvero quella con la proverbiale “M” maiuscola.

Confezionato grazie all’aiuto di una lunghissima serie di ospiti, tra cui spiccano i prestigiosi nomi di Steve Lukather, Bruce Gaitsch e dell’amico di vecchia data Peter Cetera, “No Place Left To Fall” è un distillato di stile che incanta, colpisce e conquista sin dalla prima nota. Un alone di sottile magia, un velo languido che evoca immagini romanticamente ancorate all’america dei primi anni ottanta. Una voglia di fare musica che sappia essere autentica ed “artigianale” sul serio.

Chiunque ami dunque, le cose ben fatte, suonate con perizia ma soprattutto, realizzate con stile, è avvertito. Ecco il classico platter che valica i confini di settore e riesce nell’intento, solitamente non comune, di piacere e farsi consigliare davvero un po’ a tutti. Amanti dell’ AOR e non.

Un buon esempio, insomma, di ciò che tra qualche anno verrà elevato allo status di “cult”.

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Tracklist:

01. Total Control
02. Tuggin’ On Your Sleeve
03. The Truth
04. No Place Left To Fall
05. Lover Like That
06. Lookin’ For You
07. Never Been Afraid
08. Angelina
09. Look Away
10. I Want You To Stay
11. Never Let Go
12. Stone Cold Hollywood
13. All Along

Line Up:

Bill Champlin – Voce / Piano / Tastiere / Chitarra
Tamara Champlin – Voce
Will Champlin – Voce / Piano
Michael English – Voce / Cori
Bruce Gaitsch – Chitarra
Steve Lukather – Chitarra
Keith Howland – Chitarra
George Hawkins Jr. – Basso
Mark Eddinger – Tastiere / Moog
Billy Ward – Batteria
Danny Falcone – Tromba
Gil Kaupp – Tromba
Nathan Tanouye – Trombone
Phil Wigfall – Sax
Robert Mader – Sax
Jerry Merra – Sax
Peter Cetera – Cori
Angelo Petrucci – Cori
Veronica Petrucci – Cori
Isabeau Miller – Cori
Dennis Matkosky – Cori
Leslie Matkosky – Cori
Keith Landry – Cori
Beth Hooker – Cori

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