Recensione: No Prayer For The Dying
Il primo album degli anni novanta di casa Maiden ha l’arduo compito di riconfermare quanto di buono fatto vedere col precedente Seventh Son Of Seventh Son. Il compito è, già di per sè, altamente difficile, ma qualche problema all’interno della band non fa che complicare le cose.In primis l’abbandono del chitarrista Adrian Smith che, dopo diversi anni trascorsi con gli Iron, decide di intraprendere una carriera solista. La sua assenza si farà notare soprattutto in fase compositiva.Tra i pretendenti all’ambito trono lasciato vuoto la spunta Jenick Gers,già conosciuto per esser il chitarrista degli album solisti di Bruce Dickinson. Il nuovo acquisto non farà rimpiangere i fan soprattutto in sede live nella quale dimostrerà un’irruenza e una dinamicità invidiabili. Il suo stile è meno tecnico del suo predecessore, ma lascia più spazio all’improvvisazione. A tutto ciò si aggiunge una certa “perdita della voce” del cantante che su questo album fa registrare la sua peggior prestazione (forse dovuta alla demotivazione causata dai rapporti con la band del tutto incrinati).
Ma torniamo all’analisi del disco,
TAILGUNNER è la opener e come tale è di una potenza disorientante. Un giro di basso (che riporta lontanamente alla mente quello presente su The Clairvoyant) preannuncia l’inizio del brano composto da due strofe ed altrettanti ritornelli non meno potenti. HOLY SMOKE ha nell’immediatezza la sua arma migliore, un riff molto melodico ,che si ripeterà più avanti, ne contrassegna l’inizio.Assoli precisi e “taglienti”.Per la facile assimilazione e la corta durata fu scelto come primo singolo dell’album NO PRAYER FOR THE DYING è una delle canzoni migliori dell’intero lavoro, caratterizzata da un’introduzione lenta e cupa. Più i minuti trascarrono e più il pezzo acquista potenza fino a raggiungere il culmine della sua energica carica durante gli assoli e la successiva strofa. La song si conclude sulle medesime note che hanno caratterizzato l’apertura. In tutto il brano aleggia un’atmosfera di malinconia e desolazione, sicuramente il pezzo più cupo del lavoro.
Una bella risata introduce PUBLIC ENEMA NUMBER ONE che continua poi col solito riff maideniano.Ritornello molto atipico che, al primo ascolto,sotto certi aspetti, potrebbe sembrare quasi stonato, ma che poi saprà catturarvi come non mai,ottima la prestazione, come sempre, di McBrain. FATES WARNING inizia con la perfetta armonia tra le due chitarre che si intrecciano dando origine ad un’atmosfera più che mai evocativa.La prima esegue note di accompagnamento in maniera acustica, l’altra vi ci sovrappone con un assolo tanto lento quando triste. Questa intro di una cinquantina di secondi preavvisa l’ingresso di chitarre pesantamente distorte e di una voce assai feroce. THE ASSASSIN,come dice lo stesso titolo, è una canzone cattivisima che mette in risalto l’angoscia in chi la ascolta(probabilmete era questo lo scopo di Harris). Durante le strofe le chitarre hanno un ruolo marginale, quello da protagonista è riservato alla voce di Bruce.Il pezzo non è molto melodico ed immediato, ma sicuramente non si avvertirà la fastidiosa sensazione di “Già Sentito”. Intro acustico anche per RUN SILENT RUN DEEP che ricorda vagamente la precedente “fates warning” con l’aggiunta di un sibilio di vento. Mutamento improvviso intorno al mezzo minuto nel quale tutti gli strumenti,compresa la voce,irrompono all’unisono con tutta la loro potenza. Il ritornello è il più melodico ed orecchiabile dell’intero album. Il pezzo si conclude col refrain intonato molto lentamente ed in maniera rigorosamente acustica. HOOKS IN YOU vede la firma di Smith, in effetti il pezzo fu composto prima dell’abbandono di quest’ultimo dalla band, probabilmente è un scartato scartato dai precedenti album e ritenuto idoneo per questo,ha sonorità tipicamente Hard Rock. BRING YOUR DAUGHTER……TO THE SLAUGHTER è approssimativamente basata sul poema “To Coy His Mistress” di Andrew Marvell ed è,inoltre, il secondo singolo tratto dall’album ed interamente composto da Dickinson, che lo scrisse per il suo progetta solista, ma che poi fu ripreso e riregistrato dalla band. Inizio potente che lascia spazio alle strofe che alternano parti di “cantato” a parti di “parlato”. Il ritornello trasuda maiden da ogni suo poro, assoli superbi e ben eseguiti al termnine dei quali un gran refrain precere un chorus dal “mistico” sapore, il brano si conclude col lo stesso refrain eseguito con diversi arrangiamenti. Data l’inquietudine che trasmette fu usato come colonna sonora del film “Nightmare On Elm Street 5”.L’invernale MOTHER RUSSIA conclude questo ottavo album studio dei cinque londinesi. Canzone stupenda, nonchè la migliore del disco, in gran parte strumentale. E’ introdotta da un riff che riprende le tipiche sonorità russe, segue una parte acustica con cori talmente suggestivi che se si chiudessero gli occhi potremmo sognare di ritrovarci per magia dinanzi al Cremlino. Il pezzo segue con una breve parte cantata che riprende le linee caratteristiche della chitarra ed infine un susseguirsi di assoli e riff.In alcuni arrangiamenti potrebbe ricordare Seventh Son Of Seventh Son.
In conclusione si può dire che questo album rappresenti un mezzo passo falso della Vergine Di Ferro, o per lo meno quello che merita più ascolti per esser apprezzato, in quanto il sound è mutato verso sonorità più malinconiche, è forse l’album più cupo insieme ad X Factory. Anche i testi si discostano da quelli precedenti essendo molto meno epici e più volgari(Hooks In You non ha certo il significato letterario).Squallida la copertina, tra le peggiori,assolutamente priva di dettagli e spudoraticamente copiata dal celebre Live After Death. Nota a favore è la maiuscola prestazione dell’istrionico drummer Nicko Mc Brain. Assolutamente da avere per i fan dei Maiden, agli altri consiglio di iniziare dai capolari degli anni ’80 che gli hanno resi famosi in tutto il mondo
Tracklist:
TAILGUNNER (Harris/Dickinson) 04:14
HOLY SMOKE (Harris/Dickinson) 03:48
NO PRAYER FOR THE DYING (Harris) 04:23
PUBLIC ENEMA NUMBER ONE (Murray/Dickinson) 04:13
FATES WARNING (Murray/Harris) 04:10
THE ASSASSIN (Harris) 04:17
RUN SILENT, RUN DEEP (Harris/Dickinson) 04:34
HOOKS IN YOU (Dickinson/Smith) 04:06
BRING YOUR DAUGHTER…TO THE SLAUGHTER (Dickinson) 04:42
MOTHER RUSSIA (Harris) 05:31