Recensione: No Turning Back

Di Stefano Vianello - 19 Settembre 2010 - 0:00
No Turning Back

No Turning Back è il quarto album ufficiale dei greci Innerwish, band nata ad Atene nel 1995. Negli anni il gruppo, oltre ai lavori in studio, si è dedicato a una intensa attività live a supporto di grandi nomi come Helloween, UDO, Brainstorm, Manowar, Dio e molti altri. Il genere proposto dal combo ateniese è un power metal roccioso e potente in tipico stile teutonico, con chitarre taglienti e riff aggressivi, almeno fino ad ora. Con il nuovo disco, infatti, arriva una netta svolta verso un sound decisamente più melodico e leggero, grazie anche all’inserimento di una massiccia dose di tastiere che in Inner Strength, il lavoro precedente, erano quasi totalmente assenti; le chitarre rimangono comunque un elemento molto importante e trascinante per tutte le composizioni che, con l’apporto di questa vena AOR, risultano ammorbidite.
La sensazione che viene trasmessa ascoltando le canzoni di No Turning Back, è quella di trovarsi di fronte ad un gruppo maturo e con una buona dose di ispirazione, anche se influenze delle nuove leve del power metal europeo come Audiovision, Order Ogan o Saint Deamon si sentono.

The Signs Of Our Lives è il brano scelto per l’apertura delle danze: riff veloci e aggressivi sfociano in un ottimo ritornello melodico e dalle atmosfere AOR. Un buon biglietto da visita dunque, seguito a ruota da Chosen One, altro pezzo ben suonato e dal groove trascinante che, come il nuovo stile della band impone, rappresenta molto bene la svolta dedita a un suono più tranquillo e leggero.
La titletrack No Turning Back strizza leggermente l’occhio al passato, sfoderando una ritmica rocciosa e potente che vagamente può far tornare alla memoria i primi lavori dei Masterplan, ma con una dose decisamente più elevata di vigore.
Una menzione particolare va fatta a favore dell’ottima prestazione vocale del cantante Babis Alexandropoulos, abile nello spaziare tra tonalità molto elevate e parti cariche di emozione e sentimento, come in Sirens, canzone particolare dall’atmosfera onirica e fantasiosa, un mid-tempo decisamente ben riuscito. Altri brani carichi di energia sono Lawmaker e Welcome To My World dove torna bene in evidenza la vena aggressiva della band di Atene, con chitarre che macinano riff taglienti uno dopo l’altro e sfociano in ritornelli più melodici e trascinanti.
Decisamente struggente e carica di sentimento la ballad conclusiva Live For My Own, dove l’interpretazione del cantante arriva a livelli quasi teatrali, trasmettendo all’ascoltatore tutta la passione e malinconia che si cela dietro questo pezzo.

In conclusione No Turning Back è un lavoro maturo e piuttosto originale che arriva da un paese, la Grecia, che ultimamente sta lanciando ottime band sulla scena metal europea e gli Innerwish sono sicuramente una di queste. Il combo ateniese con questo quarto disco ha colto decisamente nel segno e le aspettative per i lavori futuri sono molto alte; attendiamo con ansia qualche data live qui in Italia per poter saggiare anche dal vivo le abilità del gruppo, che quasi sicuramente non deluderà.
 

Stefano “Elrond” Vianello


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Tracklist:


01. The signs of our lives
02. Chosen one
03. Burning desires
04. No turning back
05. Sirens
06. Save us
07. Last breath
08. Lawmaker
09. Welcome to my world
10. Kingdom of the prime
11. Full of lust
12. Live for my own