Recensione: Noitumaa
Ebbene? Che storia è mai questa? Alzi la mano chi si aspettava un album del genere dagli Ajattara.
Non so quante mani siano alzate, ma una cosa è sicura: ci sono più mani nude che battono in quest’album che mani di fan degli Ajattara per aria. Proprio quando ormai era assodato il postulato secondo il quale gli Ajattara continuano a presentarci nuovi album che non sono altro che fotocopie di quelli precedenti, eccoli uscire dal nulla con un prodotto che a malapena è definibile metal. Certo, con Kalmanto avevano introdotto degli intriganti intermezzi industrial e avevano dimostrato di aver imparato a sfruttare la vena melodica di Kuolema, pur in un contesto spiccatamente dark-doom, per cui era lecito aspettarsi un nuovo album più tendente all’avantguarde, ammiccante a progetti del calibro di Dødheimsgard o Den Saakaldte.
E invece eccoli a raspare nella terra per poco più di 20 minuti. Si potrebbe dire che è arrivato anche per loro il momento introspettivo dell’album acustico, una tradizione che in Scandinavia sembra rispettata con religiosa puntualità, e si potrebbe anche iniziare con il solito carico di banalità sull’abbandono delle tinte musicali forti in favore di atmosfere più dichiaratamente folk, ma pensavate davvero che i maestri dell’horror dark metal si sarebbero abbandonati a simili sdolcinatezze? Nah.
Sono spariti tutti gli strumenti elettrici (altrimenti che album acustico sarebbe?) e i nostri cinque squinternati di Helsinki si sono dedicati a una pletora di strumenti musicali derivativi come bacchette di legno, munnharpe, bassi pizzicati quasi in cima al manico e chitarre classiche minimali e tenebrose.
Facile immaginarli tutti e cinque attorno a un falò a suonare, eppure l’immagine mentale risultante non è molto allegra. Sono infatti riusciti nell’intento di trasporre le atmosfere atrocemente apocalittiche della loro linea principale in uno stentato quadretto di strumenti dissonanti che riportano alla mente scenari primevali, quasi preistorici, con percussioni dinoccolate e una voce scardinata come quella dell’apprezzatissimo Pasi “Ruoja” Koskinen ancora una volta intento a imbrigliare i mostri della sua psiche esplosa in tutta la sua sregolatezza dopo aver abbandonato gli Amorphis.
Un album breve, basico, ripetitivo e sul filo dell’ambient tribale a tout court: gli Ajattara si presentano al 2009 in veste di giullari di una corte satanica.
Noitumaa è un album molto diverso da ogni cosa ascoltata finora. Non aggiunge nulla alla discografia principale, ma fa capire – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che in Finlandia non tutti hanno le rotelle a posto.
Daniele “Fenrir” Balestrieri
Discutine sul forum nel topic apposito!
TRACKLIST:
01. Keuhkot
02. Massat
03. Mitä Kuolema Parantaa?
04. Saatana Palvoo Meitä
05. Saveen Saarnattu
06. Ikuisen Aamun Sara
07. Kielletyn Sanat
08. Säkeitä Riippuneesta Lihasta
09. Lammas