Recensione: None For All

Di Andrea Bacigalupo - 14 Ottobre 2023 - 8:30
None For All
Band: Comaniac
Etichetta: metalworld
Genere: Thrash 
Anno: 2023
Nazione:
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82

Unus pro omnibus, omnes pro uno” (“uno per tutti, tutti per uno“) è il motto ufficioso della Svizzera.

Detto al contrario, “Tutti per uno, uno per tutti” è quello de ‘I Tre Moschettieri’ di Alexandre Dumas.

La frase non riassume solo un concetto di fratellanza ed unità, ma rafforza il valore del patto stretto tra persone che hanno uno scopo da raggiungere insieme attraverso le scelte, libere e razionali, di ciascuna di loro.

Proteggere il Re ad ogni costo, nel caso delle avventure dei quattro spadaccini francesi. Nella vita vera, ad esempio, guidare la Società.

L’esatto contrario si riassume in due parole: indifferenza e rassegnazione.

Di questi atteggiamenti, ma anche di empatia e speranza, parlano gli svizzeri Comaniac nel loro nuovo album, che, deformando negativamente la prima parte del motto della loro nazione, hanno chiamato ‘None For All’: ‘Nessuno per Tutti’.

None For All’ segue il solido ‘Holodox’ del 2017 e sarà disponibile dal 13 ottobre 2023 via Metalworld.

Nel periodo intercorso tra i due dischi i Comaniac, oltre a fronteggiare la pandemia (che stiamo cominciando a dimenticare), hanno suonato in Europa e Giappone ed avuto un avvicendamento nelle loro file con l’entrata in campo definitiva del bassista Tom Zürcher, prima session man in sede live.

Quello che suonano i Comaniac è un furioso Thrash Metal che trae ispirazione da Metallica, Megadeth, Death Angel ed Anthrax, con l’aggiunta di qualche sfumatura Technical, ed incrociato con linee melodiche stemperanti.

Nel nuovo album queste ultime vengono maggiormente intensificate e rese più protagoniste, affiancando arpeggi malinconici, strofe riflessive o vagamente psichedeliche (mi sono venuti in mente accenni di Beatles del periodo di mezzo e di alcune melodie introspettive dei The Who) ed una gran quantità di cori epici ad andature disturbanti, abrasive e feroci.

Lo stile, in definitiva, diventa più sofisticato ma non viene snaturato ed acquisisce maggiore personalità e contemporaneità. I Comaniac, con ‘None For All’, fanno un deciso passo in avanti.

Buono il lavoro vocale di Jonas Schmid che riesce sia ad esprimere una ferocia al limite dell’isterismo quanto a pacare gli animi durante le fasi orecchiabili.

La produzione evidenzia bene il lavoro di chitarra, ben stratificato e preciso, mai scontato neanche nei momenti più sparati ed una sezione ritmica rocambolesca e determinata.

Il songwriting è vario, con mille arrangiamenti, sfumature, cambi di tempo ed assoli granitici, privo di sperimentazioni o contaminazioni strane che ne possano confondere l’identità.

Questa è una band che sta percorrendo una strada precisa e che vuole farsi ascoltare attraverso brani quali la furiosa ‘Eye To Eye’, la più orecchiabile ‘Desolation Manifest’, l’articolata ‘None For All’, la triste ma arrabbiata ‘Long Life Doll’, la velocissima ‘Start The Madness’ o la malinconica ‘Self Sacrifice’.

Canzoni diverse ma unite da un filo sonico conduttore che fa sì che ‘None For All’ racconti la storia concreta di un mondo che tanto sta cedendo quanto non vuole arrendersi: indifferenza ma empatia, caos ma controllo, rassegnazione ma anche speranza.

Gran bel disco, non c’è altro da dire. Con ‘Holodox’ avevo trovato i Comaniac più che interessanti; con ‘None For All’ le mie aspettative non sono state deluse … anzi!

L’album è stato registrato al Sonic Screwdriver Studio, Svizzera, nel 2022 ed è stato prodotto da Valentin Mössinger e Jonas Schmid. L’artwork è di Ken Coleman.

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