Recensione: Norimberga 2.0

Band: Ibridoma

Album

Etichetta: Punishment 18 Records

Genere: Heavy 

Anno: 2022

Nazione:

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85

“Ti ho visto andare via, hanno detto che eri vecchio e inutile,

forse per loro, di certo non per me!”

Gela il sangue ‘Ti ho visto andare via’, brano carico d’ira che ci riporta con violenza ai primi mesi del 2020, quando la morte stava seduta ad aspettare sullo zerbino di ogni casa. Il pezzo non è solo un chiaro atto di accusa verso le speculazioni e le scelte egoistiche che sono state fatte durante la pandemia: è anche un vettore di dolore, un brusco mezzo per non farci dimenticare quello che è successo in un’epoca di estrema incertezza e buio, pressoché, totale, quando chi si ammalava non solo rischiava di morire, ma di farlo in solitudine, senza il conforto dei suoi cari, tante volte senza neanche la possibilità di salutarli un’ultima volta.

Con questo pezzo, cantato rigorosamente in italiano per ampliare al massimo la suggestione che sprigiona, i marchigiani Ibridoma aprono ‘Norimberga 2.0’, loro nuovo e sesto album, disponibile dal 25 maggio 2022 via Punishment 18 Records.

Rispetto all’ultimo e già validissimo ‘City of Ruins’ di quattro anni fa c’è stato solo un cambio di lineup: Lorenzo Castignani ha sostituito Sebastiano Ciccalè alla chitarra. Per il resto gli Ibridoma ci mostrano un buon affiatamento, consegnandoci un album ricco e maturo, che mostra in pieno quanto la loro evoluzione artistica stia proseguendo.

Il sound è sempre il loro: un Heavy Metal vivo e moderno, con dentro il giusto richiamo alla storia (con più di un riferimento agli Iron Maiden direi) e con un ottimo bilanciamento tra granitici riff e fluida melodia, ben consolidato dalla voce particolare e dalle tante emozioni di Christian Bartolacci. Il passo in avanti fatto per esprimerlo è, però, parecchio ampio.

In ‘Norimberga 2.0’ ci sono tante buone idee, manifestate in dieci belle canzoni coinvolgenti e sviluppate nei dettagli, scritte per restare impresse e non per essere sfuggevoli.

A riprova, si pone giusta evidenza sul sofisticato lavoro delle chitarre, particolarmente coinvolgente quando viaggiano in asincrono, ad esempio, conferendo il giusto valore aggiunto ai pezzi.

Dense linee di basso che anneriscono i sensi, voce, come già detto, importante e comunicativa, begli assoli, ficcanti senza essere troppo complicati da ascoltare ed una ritmica martellante: ‘Norimberga 2.0’ è un album completo che non ha cedimenti. Gli Ibridoma sono in gran forma e voglio attestarsi sulla vetta, c’è poco da dire.

Oltre alla schiacciante traccia d’apertura la scaletta comprende canzoni come la rocciosa ‘Woman From The Stars’, dove rabbia e gloria s’inseguono sulle note di un riff abrasivo e dal gran tiro, o la sostenuta Title-Track, la cui linea scura ed oppressiva viene spezzata da un’aperta melodia.

L’attacco maideniano di ‘Hause of Cards’ accende immediatamente l’interesse per un brano che si sviluppa potente, con un refrain vincente che diventa difficile toglierselo dalla testa ed un bell’assolo abrasivo.

‘Comig Home’ fa respirare, con la sua melodia carica di luce. L’intensità emotiva del tornare a casa viene rafforzata dalla strofa in lingua madre “Sono qui, svanisce il buio, ecco il sole, i suoi raggi, ritorno a vivere”. Devo dire che questa cosa di inserire ogni tanto una frase in italiano nei testi in inglese ha la sua efficacia!

‘Into the Sea’ è la sua contrapposta, durissima e battagliera, dalla carica inarrestabile, è un rullo compressore.

L’energia esplode nelle frustrate di ‘Pandemia’ e nella carica ribelle di ‘Raise Your Head’, che procede come un carro armato, mentre la ballad ‘Where Are You Tonight’ è riflessiva nell’essere romanticamente triste.

Chiude un’altra ballad ‘Eyes of the Strangers’, dura e incessantemente emozionate, è la prova finale di quanto gli Ibridoma siano cresciuti.

Che altro dire: gran bel lavoro questo ‘Norimberga 2.0’, non è che vogliamo aspettare altri quattro anni, però, per sentire il prossimo. Assolutamente da ascoltare!