Recensione: Nowhere Land

Di Fabio Vellata - 7 Novembre 2006 - 0:00
Nowhere Land
Band: Slamer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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82

Chiunque abbia frequentato in tempi recenti due bands chiamate Steelhouse Lane e Seventh Key, non si troverà spiazzato di fronte al nome di Mike Slamer, musicista britannico di grande talento che da anni allieta i padiglioni auricolari dei melodic rockers con prodotti di classe cristallina e melodie di straordinaria resa.

Perfettamente fedele a questi dettami è anche il nuovo arrivato in casa Slamer, “Nowhere Land”, album di eccellente AOR frammisto ad hard rock ed attimi maggiormente meditativi, che non avrà mancato e non mancherà di soddisfare i palati più esigenti ed i cultori del rock melodico, qui espresso brillantemente ed a livelli di valore assoluto.
Spalleggiato da un altra vecchia conoscenza del settore, ovvero Terry Brock, già attivo con The Sign e Strangeways in qualità di vocalist, Slamer riannoda sapientemente i fili con il passato, riprendendo le tonalità e le atmosfere frequentate nel precedente progetto Steelhouse Lane, arricchite in alcuni frangenti da un maggiore risvolto drammatico e da alcuni sprazzi vagamente progressivi.
Suoni dunque di grande purezza e melodie ad ampio respiro, a disegnare incontaminati paesaggi di impareggiabile fascino che convincono dopo pochi ascolti e pongono il platter, senza ulteriori giri di parole, tra le migliori uscite AOR dell’annata in via di conclusione.

Piacevolissimo sin dal suo incipit riservato alla title track, il disco viaggia sempre su livelli qualitativamente alti, proponendo uno stile personale e riconoscibile che non inventa nulla di nuovo ma colpisce nel segno, portando in dote una serie di melodic tunes piacevoli e ben confezionati.
Effettivamente pochissimi i punti deboli e minime le zone d’ombra, questo è un cd da porre nel lettore e lasciar scorrere senza pause, assaporandone con la dovuta calma le varie evoluzioni e sfumature.
Compariranno di volta in volta attimi di buon hard rock melodico rimembranti i già più volte citati Steelhouse Lane, come nella rutilante “Not In Love”, piuttosto che sensazioni dal profilo intimista e rilassato in stile White Heart e Dare come nelle deliziose “Come To Me” e “Beyond The Pale”, per non tralasciare poi gli accenti blueseggianti della ruvida “Higher Ground”, la delicata dimensione di “Jaded” ed il gioioso AOR di “Perfect Circle”, esempi di elegantissima classe e preziosa maestria incastonati come gioielli all’interno di un percorso sonoro convincente e ricco di piacevoli sorprese.

Centro pienissimo inoltre per quanto concerne la scelta di suoni e produzione, rotondi e pieni come già ricordavamo per Steelhouse Lane e Seventh Key e costruiti attorno alla brillante ed inconfondibile chitarra di Slamer, asse portante su cui poggiano tutti i brani insieme all’ottima voce del sempre bravissimo Brock.

E’ un grande piacere ritrovare Mike Slamer in forma così splendida, sia a livello strumentale che di songwriting, ed è una autentica soddisfazione poter godere nuovamente di un platter giocato su tonalità che tanto avevano convinto nel recente passato: come si diceva in matematica, modificando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia e “Nowhere Land” ne è la dimostrazione musicale lampante.
Cambia il nome della band, cambiano alcuni degli artisti coinvolti, ma il risultato finale è sempre di altissimo profilo e ci porta in regalo un prodotto impossibile da ignorare e degnissimo erede della tradizione Hard Rock / AOR a cui il proprio mastermind è indissolubilmente legato.

Un disco che può piacere un po’ a tutti, e proprio per questo consigliato senza riserve.

Tracklist:

01. Nowhere Land
02. Strenght To Carry On
03. Not In Love
04. Come To Me
05. Higher Ground
06. Jaded
07. Beyond The Pale
08. Runaway
09. Audio Illusion
10. Perfect Circle
11. Superstar

Line Up:

Mike Slamer – Chitarra / Tastiere / Back Vocals
Terry Brock – Voce
Chet Wynd – Batteria / Percussioni / Back Vocals

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