Recensione: Nucleus
La Norvegia, nonostante le apparenza, non ha perso la sua capacità di partorire bands dedite al black metal nelle sue varie forme: proprio da qui arrivano infatti le ultime realtà sulla scena, spesso però talmente underground da passare del tutto inosservate ai più, anche perchè si inseriscono su binari già percorsi da artisti precedenti per una forma di conservatorismo estremo che riesce spesso solo a sminuirli. Non è certo questo il caso dei Tidfall, band attiva da diversi annetti e con già 3 album in repertorio: i 5 nordici in questione ci propongono infatti una forma di black metal molto moderna, seppur decisamente blanda ed atmosferica.
Dopo un esordio molto, ma molto vicino agli Emperor del primo periodo, la band ha virato col successivo Instinct Gate verso un black metal dal sapore cybernetico, industrialoide ed in generale verso tematiche futuristiche: niente a che vedere con le visioni apocalittiche di Diabolicum, Aborym e compagnia, però, dato che lo stile qui proposto è decisamente più annacquato e basato su una componente sinfonica che semplicemente si trasforma in elettronica il più delle volte, grazie al buon lavoro di Aftaneldr con testiere e samplings.
Il risultato è però altalenante: come ho già detto siamo di fronte ad una band che non ha nessuna intenzione di creare un muro di suono, nè tantomeno riesce a riprodurre quelle atmosfere gelide tipiche di un certo feeling modernista, ma ad un gruppo che riesce solo a far notare più di una volta delle ottime intuizioni, senza però svilupparle a dovere. E’ il caso del binomio iniziale, costituito da Future Doom e dalla title-track: due ottime tracce, se non fosse per una certa ripetitività di fondo e soprattutto per una produzione ‘sgonfia’, moscia, che rovina in gran parte il sound del disco. Questo è infatti uno stile che richiede sicuramente potenza sonora e grande pulizia, ma delle due qui è presente solo la seconda, mentre la potenza va a perdersi lungo i meandri del mixaggio…
Peccato, perchè gli ottimi spunti non mancano di sicuro: oltre ai pezzi citati parlerei anche di Soil of Tomorrow, la più autenticamente “black metal” dell’album insieme a Exo-Skeleton, di Tech ma soprattutto dell’ottima Mercury Mesh, probabilmente il pezzo meglio riuscito del disco, con un’ottima struttura e finalmente delle soluzioni melodiche davvero vincenti.
Al di là dell’analisi ‘tecnica’ del disco, va detto che Nucleus non è un album che vi darà grandi emozioni, facendovi sussultare solo qua e là con qualche piccola sorpresa: i Tidfall non sono certo uno di quelli che si definiscono numi tutelari della scena black, piuttosto dei buoni gregari; solo i momenti in cui si sganciano con decisione dal già sentito (la citata e conclusiva Tech, ad esempio) possono far notare davvero una personalità compiuta nella band. Un disco piacevole all’ascolto, quindi, con qualche picco di qualità, ma nulla di trascendentale.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1 – Future Doom
2 – Nucleus
3 – Neo-Torment
4 – Mercury Mesh
5 – Soil of Tomorrow
6 – Psychotronica
7 – Zounds
8 – Exo-Skeleton
9 – Tech