Recensione: Odi et Amo

Di Fabrizio Figus - 13 Aprile 2024 - 8:00
Odi et Amo
Band: MastrAngelus
Etichetta: Revalve Records
Genere: Power  Symphonic 
Anno: 2024
Nazione:
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80

“Uno, nessuno e centomila”, così veniva definito un certo Vitangelo, protagonista di un celebre romanzo di un altrettanto celebre scrittore siciliano. Ovviamente, lo scrittore in questione è Luigi Pirandello.
”Uno” come l’immagine che si ha di se stessi, “centomila” come l’idea che gli altri si fanno di noi e “nessuno” perché nessuna delle due corrisponde effettivamente alla realtà. Vitangelo…curiosamente assonante con il nostro Gianluca Mastrangelo, in arte MastrAngelus.
E, forse per caso, forse per intento, la similitudine concettuale ci arriva diretta come un’intuizione.
E l’intuito difficilmente sbaglia.
Gianluca Mastrangelo è un cantante e compositore poliedrico, polistrumentista, polimorfo. Voce dei De La Muerte e dei Vivaldi Metal Project di musica ne ascolta tanta, ma proprio tanta. E tutto quello che ascolta, evidentemente, lo fa suo, lo divora, lo metabolizza e lo vomita ricombinato e ristrutturato, dando vita a un amalgama raffinato e musicalmente colto. Mastrangelo non nasconde le sue ispirazioni, le mostra orgogliosamente senza mezzi termini, svelando un linguaggio che ha sì riferimenti e citazioni inequivocabili, ma che è formato da conosciute parole che vanno a creare sintassi personalissime. Vocalmente passa da momenti di estremo pathos ad altezze vertiginose, per poi sprofondare nell’oscurità più abissale. Questo è Gianluca Mastrangelo. Questo è MastrAngelus. E questo è il suo debutto da solista: il catulliano (ma solo nel titolo) “Odi et Amo”.
Una scelta molto coraggiosa, oltretutto, è stata quella di sfornare come prima creatura un concept album: una storia fantasy ambientata in una dimensione parallela, dove Mastrangelus è un mago/scienziato di corte. Si innamora della regina e nasconde i loro incontri. Utilizzerà un portale magico che ferma il tempo per due ore, ma questo, inevitabilmente, corromperà l’anima del mago che verrà scacciato dal popolo a causa dei suoi esperimenti e che cercherà di convincere la regina ad abbandonare la realtà per un’altra dimensione.
L’artista ha messo nella propria opera prima tutto il suo scibile musicale: Stratovarius, Yngwie Malmsteen, Symphony X, Kamelot (dell’era Roy Khan), Queensrÿche, Black Sabbath e la musica classica sinfonica.
Ma, tutto questo, il nostro compositore non l’ha fatto da solo. Si è circondato di una schiera di nomi eccellenti: John Macaluso (Malmsteen, Ark, Symphony x) Mistheria (Bruce Dickinson, Vivaldi Metal Project, Tower of Babel) Mark Boals (Malmsteen, Ring of Fire), Francesco Stoia (tiromancino), Dino Fiorenza (Steve vai, Paul Gilbert), Arianna Marciano (Vivaldi metal project), Luca Montella, Ivano Salvatori (balletto di Bronzo), Enrico Sandri (Kaledon), Valerio Manca, Marko Pavic (Pavic), Andrea campisano (ex Ivory Moon), Francesco mattei (Noveria), Fulvio Spada (Ignorata legit), Giacomo Tomasso (Muja), Luca Basile.
Non capita di rado di ascoltare il primo disco solista di un cantante e rendersi subito conto che il prodotto delude, perché si dà troppo spazio alla voce e troppo poco alla parte strumentale. Beh, questo non succede con “Odi et Amo” in quanto la musica è strettamente legata alla voce dell’artista, che si esprime attraverso il suo omonimo alter ego: il mago Mastrangelus appunto.
Da notare, infine, la ristretta durata dell’album (poco più di 37 minuti) che scongiura il rischio di prolissità.
Il nostro viaggio comincia con l’esplosiva “Somewhere”, un brano power con inserti neoclassici (che ammiccano a un certo chitarrista svedese). Il cantante mette in mostra subito le sue doti vocali, con acuti taglienti pieni di armoniche. È un pianto rabbioso che scorre veloce tra note diffuse alla velocità della luce. Qui si rende subito chiaro il sentimento che farà da leitmotiv per tutto il disco. “Dance for Me” è una canzone che ci ricorda i vecchi Kamelot. La voce di Mastrangelo passa magistralmente tra un registro e l’altro per intepretare i due personaggi della scena (il mago Mastrangelus e il suo re). La sabbathiana “King and Slave” è lo scontro diretto tra i due protagonisti, dove il re ricorda al mago che non è nient’altro che un suo suddito (chiamandolo con disprezzo “schiavo”). I due combattono verbalmente fino a quando lo stesso mago dirà con aria di sfida: “You are the king…and she’s my queen!!!”.
Con “You and I” i toni si fanno delicati, è la dichiarazione d’amore del disco. L’interpretazione di Mastrangelo è toccante e struggente (in alcuni tratti ricorda addirittura Carl Anderson, il Giuda del film “Jesus Christ Superstar”). Il brano è minimalista, gli arrangiamenti sono ridotti all’essenziale per dare spazio al pathos portante del pezzo.
Con “Nightmare”, Mastrangelo sforna una timbrica growl quasi infernale, il ritornello del brano è melodico e catchy. Anche qui troviamo atmosfere riconducibili a Khan e soci del periodo “The Black Halo”.
La ballad “Cry of the Loneliness” vede la partecipazione del soprano Arianna Marciano che, duettando con il mago, esprime un registro lirico con picchi di altezze davvero notevoli.
“Fire in the Sky” ci porta verso la fine del disco ed è un brano power nell’accezione più classica, da notare la partecipazione di Andrea Campisano (ex Ivory Moon) in veste di chitarrista solista.
Il racconto si chiude con “A New Begin”, un pezzo piuttosto articolato nei momenti, che lascia un senso di amarezza per il finale della storia, probabilmente anche perché non termina con una cadenza perfetta (i musicisti che stanno leggendo sanno di cosa parlo) ma che ci mostra anche una sensazione di finale aperto…
In conclusione, “Odi et Amo” è un’ottima opera prima, scritta bene e curata nei dettagli. Se dovessi fare delle previsioni, potrei dire che, in un prossimo disco, Gianluca Mastrangelo partorirà un prodotto dove emergerà la vera essenza del compositore e sentiremo solo in una piccola parte gli artisti a cui si ispira, perché avrà definitivamente terminato il suo lavoro di rielaborazione del vissuto musicale.
Solve et coagula…

https://www.facebook.com/Gianlucamastrangelomaracas

 

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