Recensione: Of Beauty And Sadness
Per un redattore Metal risulta quantomeno curioso e spiazzante trovarsi a recensire un disco dove il Metal (o quantomeno il Rock) è più un contorno che una base, ma che per qualche oscura ragione fa comunque sentire la propria presenza.
In anni di esperienza si giunge a capire che non sono solo il tipo di distorsione delle chitarre o una batteria più o meno martellante a delineare un genere, ma le atmosfere che una band riesce a creare, da quelle più pompose e dirette del Power Metal a quelle catacombali e claustrofobiche del Funeral Doom fino a quelle marce e malsane del Death, solo per citare alcuni esempi.
Proprio a tal proposito direttamente dalla Sicilia giunge a noi questo elegante esempio di musica Ambient (presentato per l’esattezza come Ambient Pagan Metal), dove, come vedremo, il Metal è abbastanza centellinato da renderne l’annessione alla categoria quantomeno ardua, seppur fattibile.
Il progetto Lord Agheros, infatti, si rivela essere l’estrema espressione sentimentale e musicale del singolo artista e creatore della band, Evangelou Gerassimos, che espletando a dovere la propria funzione di deus ex machina ha l’onere e l’onore di sorreggere un lavoro incentrato in maniera oltranzistica sul proprio ego creativo.
La proposta si rivela come una commistione di sprazzi Black, Gothic e Doom Metal posti quasi come contorno ad una sognante e crepuscolare intelaiatura Dark/Ambient, dove a farla da padrone sono malinconici drappeggi testieristici appesi ad un down-tempo costante.
L’aura di carattere introspettivo è palpabile e bastano pochi ascolti a determinarne come sorgente primaria l’esperienza dell’artista.
Toccanti fraseggi pianistici vengono così sorretti da un tappeto sintetico e alternati a brevi quanto drammatiche aperture distorte, dove un growl caldo e cavernoso ringhia dal profondo come se fosse imprigionato in un tetro antro in attesa della notte.
Suoni della natura e voci femminili emergono di quando in quando, come timide creature silvane che scrutano curiose l’uomo, inconsapevole intruso nel loro mondo.
Una batteria semplice svolge il proprio lavoro di appoggio, lasciando spazio a quello che, come accennato in precedenza, è il vero strumento protagonista del disco: le tastiere.
Sotto forma di pianoforte, archi o fiati, trame sonore sintetiche lente e toccanti, a volte pompose, altre leggiadre, fanno il buono ed il cattivo tempo del disco, adagiandosi spesso su minuti scheletri chitarristici Black che, piegati sotto un peso costante, di rado alzano la testa e prendono vigore facendo sentire la propria distorta voce.
La caratteristica principale di questo “Of Beauty And Sadness” è l’elevata dose di malinconia inoculata in composizioni che tendono a scivolare via soavi, in modo singolarmente rilassante.
Tutto il disco si prospetta come un viaggio lungo i sentimenti umani, rivisitati e filtrati attraverso l’occhio ed il cuore di una singola persona che non ricerca sicuramente il favore di un vasto pubblico, ma vuole semplicemente trasmettere ciò che prova.
Difficile a questo punto citare un episodio che prenda il sopravvento sugli altri, “Of Beauty And Sadness” è un disco che va preso in toto, dove il fluire è la costante principale e solo in pochissimi momenti il delicato incedere che lo caratterizza viene spezzato da esplosioni violente.
Proprio questa quasi assoluta mancanza di pesantezza segna tuttavia il maggior limite ad un prodotto indirizzato, a giudicare dalla copertina e dal logo decisamente Gothic/Black, almeno nominalmente ai sostenitori del Metal, ma che va a posizionarsi su una sottile linea di confine tra l’Ambient puro e la controparte più pesante del genere.
Per concludere: l’album è decisamente fruibile come sottofondo per un viaggio o per un’introspettiva e solitaria passeggiata notturna e non rientra fra i dischi rivelazione del Metal a tutto tondo.
Il giudizio che leggerete a fine recensione inoltre non vuole essere lo specchio assoluto del valore del prodotto e della band, ma è il risultato di un’analisi che racchiude solo alcuni dei fattori ai quali siamo soliti rifarci per un prodotto Metal. Il disco infatti è costituito da una tale dose di intimità creativa che potrà risultare imprescindibilmente un capolavoro per alcuni e la noia impersonificata per altri.
Quindi, se siete alla ricerca di un sound oscuro ma al contempo rilassante “Of Beauty And Sadness” è quello che fa per voi, mentre se cercate qualcosa in grado di pomparvi adrenalina nelle cervella fino a farvi esplodere in un pogo forsennato rendendovi orgogliosi di essere metallari, allora vi conviene decisamente guardare altrove!
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Line Up
Evangelou Gerassimos: all instruments, vocals
TRACKLIST
01. Prayer For A Memory
02. The Wave
03. The Last Forsaken
04. Svart Hemlangtan
05. Goodbye
06. The Quiet Inside The Storm
07. Old Throne
08: Dopo La Notte
09. Back To Innocence
10. Era Iornu
11. Dancing In The Dark (Orchestra Version)