Recensione: Omega
Il progetto Graveyard Ghost nasce nell’anno 2003 dalle menti di Roving e
Spane, i quali si occupano inizialmente della stesura di tutte le tracce che
andranno a comporre i primi demo intitolati Haze Of Darkness e
Crystal Tear. Nei
mesi a seguire vengono reclutati altri membri e la band può così dare il via
alle sue prime esibizioni live, alle quali si aggiunte la composizione del nuovo materiale che andrà
a comporre il successivo Evil Heart EP.
Omega è l’album d’esordio della band genovese. Il sound racchiuso al suo
interno è un robusto heavy metal ottantiano, arricchito da più chiari
riferimenti al power metal di stampo teutonico. Insomma, brani che si fondano su riff di chitarra granitici ed essenziali, ma che risultano essere facilmente
assimilabili grazie sopratutto a ritornelli semplici, melodici e di forte
impatto. Durante lo scorrere della tracklist ci troviamo al cospetto di una band
non dotatissima dal punto di vista tecnico, sebbene la coppia di asce riesca
sempre a farla da padrona con assoli non esageratamente complessi ma che
risultano essere ugualmente ben strutturati. Discorso a parte per quanto
riguarda la sezione ritmica: il basso rimane un po’ troppo nell’anonimato e le
parti di batteria in alcuni frangenti si ritrovano decisamente fuori tempo, con
il drummer Mark “The Hammer” Arata in netta difficoltà nel seguire
(o inseguire) l’andamento dei restanti componenti. Nonostante questa piccola
pecca, la buona parte delle tracce risulta essere ugualmente godibile, grazie
sopratutto ad un songwriting fresco e di qualità. L’iniziale Time To Burn
si getta a capofitto su sentieri nettamente heavy/speed, muovendosi velocemente
fra parti più violente e brevissimi stacchi di chitarra acustica. Ottima la
prova del singer Fabio “Vyper” Amodio (già membro dei più conosciuti
Death Or Glory), il quale si mette in bella mostra con una voce calda ed
interpretativa. Degne di nota anche le aperture epiche della possente Haze Of Darkness
e le sterzate più power-oriented di Evil Heart, quest’ultima
strizza nettamente l’occhio alle prime produzioni targate Helloween. La
chiusura viene affidata ai frequenti cambi di tempo Angel Of War,
traccia caratterizzata dall’alternarsi fra parte più calme e riflessive sorrette
dall’uso delle chitarre acustiche e sfuriate più violente.
Esordio, questo dei Graveyard Ghost, che si suddivide equamente fra
luci ed ombre. Se da una parte ci troviamo di fronte ad un songwriting azzeccato
per buona parte dei brani, dall’altra abbiamo una prova esecutiva non
brillantissima, colpevole sopratutto una sezione ritmica fin troppo anonima. Il
tutto è completato da una produzione troppo confusionaria per quanto riguarda la
scelta dei suoni di batteria e chitarre. Le doti per fare di meglio ci sono
tutte, vedremo se riusciranno a migliorarsi per il prossimo futuro.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 Alpha
02 Time To Burn
03 Prisoner Of Youth
04 Fear
05 Haze Of Darkness
06 Evil Heart
07 Withered Roses
08 Spiritual Starvation
09 The Meaning Of Sadness
10 Reborn In Vengeance
11 Raining
12 Angel Of War
13 Omega
Line Up:
Fabio “Vyper” Amodio; Vocals
Andrea “Spane” Lommi: Guitars
Davide “Sinner” Gesino: Guitars
Marco “Thunder” Olivieri: Bass
Mark “The Hammer” Arata: Drums