Recensione: Omega Conspiracy
Non faccio nomi, ma qualcuno mi disse che gli Agent Steel avevano avuto la faccia talmente tosta da ripresentarsi dopo tredici anni di NULLA con un disco che non avrebbe fatto immaginare questo divario quasi generazionale.
Alla faccia.
Ne è passato di tempo, ma mi sa che a questi signori è servito solo ad impolverare i vecchi dischi degli Agent… Non so se vi ricordate la semplicità di riff e ritmiche di uno Skeptic Apocalypse, il lavoro degli Agent che cantavano “Masters of Metal… Agent of Steel”; non so se vi ricordate la voce iper-effettata di John Cyriis, dipinto dagli addetti ai lavori dell’epoca come il nuovo Geoff Tate. Certo, nessuno avrebbe mai detto che il singer dei Ryche usasse quegli “stupidi effetti” e nessuno avrebbe mai paragonato un “mostro” di notorietà come Tate ad un povero
delinquentello come Cyriis.
Ebbene, partendo proprio da quest’ultimo aspetto, il vecchio Cyriis è letteralmente scomparso, nel senso che non è lui il vocalist dei nuovi Agent, visto che non si hanno notizie dal 1986. Ma di queste cose possiamo anche non parlare, vero, quando si tratta di buttar merda sui gruppi che suonano un po’ Old-style? Cosa che gli Agent non fanno, visto che il loro approccio alla composizione (e di conseguenza alle sonorità) è decisamente diverso – e dovremmo stupirci del contrario – rispetto a tredici anni fa. Una volta gi Agent suonavano un thrash molto leggero, uniformato e reso ancor più melodico dei loro contemporanei dalle linee vocali di Cyriis. Oggi il thrash si è evoluto – almeno così dicono – e se viene sic et simpliciter “spruzzato” in un pezzo, è ok, altrimenti è plagio. Allora i Testament li ascoltiamo e li osanniamo perché non hannoavuto il periodo di pausa tra il 1986 e il 1999? Mah… sta di fatto che il thrash degli Agent Steel oggi è un thrash decisamente più strappato e violento di quanto non fosse agli inizi. In aggiunta, il nuovo vocalist si piazza decisamente a metà tra il classico standard Testament-Metallica e ciò che inizialmente aveva proposto Cyriis. I riff sono più elaborati, con evidente miglioramento sul piano dell’energia e della potenza. A tratti (e secondo me si poteva insistere un po’ di più su questo) si percepisce un lavoro sulle ritmiche efficacemente tecnico, alla SymphonyX per intenderci. Per concludere, non credo che questo sia un disco per i nostalgici, perché sono proprio loro, io in testa, che sono rimasti delusi dal ritorno degli Agent…
Tracklist:
1. Destroy the Hush – 4:17
2. Illuminatti Is Machine – 5:01
3. Fighting Backwards – 4:56
4. New Godz – 3:11
5. Know Your Master – 4:49
6. Infinty – 5:10
7. Awaken the Swarm – 6:58
8. Into the Nowhere – 5:11
9. Bleed Forever – 5:41
10. It’s Not What You Think – 6:12
11. Beyond the Realms of Death – 6:40