Recensione: On A Monday To Early To Tell
Basta chiudere gli occhi e tornare con la mente agli splendori del rock sessantiano e settantiano per assaporare appieno l’incredibile groove assai retrò dei The Brimstone Days. Lo dice la biografia del gruppo, ed è proprio così.
Originario di Malmö, il gruppo svedese dona ai posteri il primo full-length targato Transubstans Records, dato alle stampe nel settembre dell’anno in corso.
Il trio approda dunque sulla scena con una certa sobrietà musicale ma dalla composizione sconvolgentemente ballabile.
La prima traccia “I Need Soul” rivela subito lo stampo rock adottato dal gruppo, dalla matrice riecheggiante Hendrix, Led Zeppelin, Humble Pie e Leaf Hound.
La chitarra è quasi pulita, della stessa distorsione di cui faceva uso il buon Jimi con la sua arrogante e leggendaria Stratocaster. Riffing non serrato, aperto e ritmico, solistico al punto giusto nei refrain propriamente rock’n roll. Queste le qualità maggiori degli svedesi.
“What Do You Want” palesa i riff non esageratamente architettati, ma soprattutto l’allegria percepita dietro le pelli del batterista. “Confession” dichiara essere il brano trainante dell’intero lavoro, grazie all’eleganza del giro a chitarra portante da vera dance hall rock’n roll.
I bassi poi sono decisamente e pazzamente ostentati; infatti il bassista ricopre un’importantissima carica in questa fatica, regalando al gruppo il tocco di classe adeguato senza scordare il contributo assai fonfamentale del singer, che con la sua voce appropriatamente retrò conferisce virilità ad un sound ben congegniato.
Le quattordice tracce sembrano oltremodo nate negli anni sessanta solo se la ragistrazione fosse stata concepita diversamente: il suono è, infatti, palesemente inciso nel ventunesimo secolo, troppo ben rifinito per sembrare revival.
Non bisogna certo mascherare il proprio appoggio ad un trio così dichiarato per il genere descritto.
La cover della copertina fa inoltre assaporare la mentalità hippie che profuma libertà, dove il motto sesso droga e rock’n roll risuona ancora vivo nei cuori di ognuno.
Ringraziamo ancora e soprattutto la Svezia per averci donato un’altra così buona formazione.
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Tracklist:
01. I Need Soul
02. What Do You Want
03. Confession
04. Close The Door
05. Same Old Story
06. Burry The Hatchet
07. One-Two-Two
08. Helping Hand
09. Give Me A Reason
10. On A Monday Too Early To Tell
11. Captain Tom
12. Upon Your Shoulders
13. Tuczon Arizona
14. Throw That Stone
Line Up:
Hakan Lanz – Voce / Chitarra
John Malmqvist – Batteria
Hampus Hallgard – Basso