Recensione: On Air
Nati nella prima metà degli anni 2000 come side project in seno ai Last Autumn’s Dream, gli Heartbreak Radio danno alle stampe il loro debut album autointitolato nel 2005 per poi ritornare in pista, in questo inizio di 2013, con una line up rinnovata e uno stuolo di star della scena AOR/melodic rock scandinava quali Mikael Erlandsson, Pierre Weinsenberg e Jim Jidhed a contendersi il microfono.
Siete pronti, dunque, a intraprendere un viaggio nel tempo e nello spazio fino agli Stati Uniti di quasi trent’anni fa? Se la risposta è no, vi conviene tenervi lontanissimi dall’ultima fatica dei rocker svedesi, il nuovissimo “On Air”. Infatti, nonostante la provenienza dei vari musicisti coinvolti, le atmosfere e l’immaginario rievocati dalle dieci canzoni in scaletta sono proprio quelli degli anni d’oro dell’AOR d’oltreoceano: soft rock ultramelodico nel solco dei grandi del passato, con i suoni di allora e atmosfere che non possono non rievocare i tempi di Dallas e Dinasty o dei telefilm a stelle e strisce che oggi rivivono una seconda giovinezza sul canale Retro di una nota emittente televisiva.
Il menu, nonostante l’ovvia unitarietà di fondo, si mostra altresì piuttosto ricco e variegato, andando a proporre del melodic rock fortemente tastieroso, come accade per esempio nell’opener “Love On Fire” o nella successiva (e migliore) “Angelina”, alternato a brani nei quali l’influenza dei Toto si fa preponderante e che trovano i loro momenti migliori negli azzeccati sconfinamenti in territori non troppo distanti dallo smooth jazz. Tra di essi vale la pena citare l’eccezionale “You Are Love”, illuminata dalla sfavillante prova vocale di Olof Bengtsson, l’altrettanto valida “Turn On Love”, nobilitata da un gran finale a base di sax come ai tempi di Sting e del suo cavallo di battaglia “Englishman In New York”, e la funkeggiante “All Over The World”.
“My Heart’s Just Missing You” si fregia delle magiche vocals di Erlandsson e, pur spostando leggermente il tiro rispetto a buona parte della tracklist, non cede nulla in termini di resa, “Live Of Out Of Love”, forse la più hard-oriented, ha poi addirittura qualcosa dei primissimi Bon Jovi (a partire da titolo), mentre la soave e zuccherina “I Will Love You”, un po’ Journey con Jim Jidhed sulle tracce dello Steve Perry dei tempi andati, si configura come l’unica ballata “tout-court”.
Di grande effetto, infine, la chiusura riservata alla doppietta composta da “Keep Kickin’ It Back Again” e “You Don’t Love Me Anymore”. La prima è un riuscitissimo connubio di AOR e atmosfere vellutate di estrazione smooth jazz che trova i propri punti di maggior forza nelle delicate vocals di Martin Gabriel e nell’elegantissimo guitar work di Mats Johansson; la seconda una prelibata love ballad adagiata su cadenze jazzy, punteggiata dal pianoforte e dalle keys d’annata di Johan Axelsson e ulteriormente valorizzata dall’ennesima performance canora monstre, questa volta ad opera di Henrik Bååth dei Dark Water.
Che altro dire? A partire dalla copertina (e dai titoli sciorinati), “On Air” si propone come un vero e proprio omaggio a determinate sonorità e se il punto di domanda, aprioristicamente parlando, poteva essere rappresentato dalla qualità delle composizioni, gli appassionati del genere possono dormire sonni tranquilli: il nuovo album degli Heartbreak Radio è, a tutti gli effetti, un piccolo gioiellino di AOR ultramelodico di grande classe. Fatelo vostro e non ne rimarrete delusi.
Stefano Burini
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