Recensione: On Dragon’s Wings
E’ innegabile che il fanatismo che regna in Germania e Grecia in primis abbia trasformato dischi di discreta fattura in veri è propri oggetti di culto solo ed esclusivamente perché rari ed introvabili. Per quanto riguarda la mia esperienza personale non ho mai trovato un disco che effettivamente giustificasse una spesa esagerata. Molte delle recensioni eseguite dai fanatici per queste “reliquie” tendono ad esaltare un lavoro soprattutto se rarissimo e caratterizzato da una bella e pacchiana copertina fantasy. Esempio lampante di quanto appena detto è questo On Dragon Wings degli statunitensi Dragonne, considerato assolutamente introvabile e spettacolare dal punto di vista dei contenuti. L’opera di ristampa che attualmente sta investendo la maggior parte di queste rarità ha coinvolto recentemente anche questo Mini Lp, che oltre al consueto cd è stato ristampato anche in una bella versione PDK da una sconosciuta etichetta brasiliana. Noi non siamo tedeschi o greci e quindi analizzeremo il disco solo dal lato prettamente musicale. I Dragonne ci propongono un classico heavy metal statunitense, godibile ma assolutamente non indispensabile. A conti fatti il disco mi è piaciuto ma come al solito le aspettative per questo tipo di dischi non sono state mantenute, avvalorando la mia tesi che scarsa reperibilità raramente equivale ad ottima qualità (Slauter Xstroyes, Heathens Rage e pochi altri esclusi). Il disco parte bene con l’efficace riff di “Whitout Love” facendoci immediatamente capire che ci troveremo di fronte solo ad un sano metallone anni ottanta privo di contaminazione come il manuale del buon defender insegna. Carina anche la successiva “Catch Me If You Can”, che mantiene le stesse coordinate della precedente e cioè classico e robusto riff portante supportato da linee vocali sgraziate, che conducono ad un ritornello scarno e diretto. “On Dragone Wings” è invece uno strumentale ben strutturato costruito essenzialmente su riff estratti dal catalogo Maiden amalgamati con il classico gusto statunitense. Heavy Metal classico con ritornello più legato ad un certo tipo di Heavy /Rock sono caratteristiche che descrivono “Long Way”, una song tutto sommato piacevole ma assolutamente priva di quel qualcosa che fa venir voglia di riascoltarla, caratteristica che aleggia anche su gli ultimi due brani che nulla aggiungono al classico H/M statunitense. Il difetto principale di questo On Dragon Wings risiede semplicemente nella mancanza di melodie e riff vincenti, limitandosi a costruire sei song ben suonate e discretamente prodotte ma che non riescono a lasciare il segno. Il disco comunque non è malvagio ma non mi sento di consigliarlo a scatola chiusa se non ai nostalgici più incalliti.