Recensione: On The Cusp Of Change

Di Alex Casiddu - 9 Marzo 2013 - 0:00
On The Cusp Of Change
Band: Red Rose
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
67

La musica dà emozione, gioia e fa stare bene chi l’ascolta; ma la cosa più bella succede per chi suona; ovvero permette di arrivare in qualsiasi parte del mondo partendo da posti lontani e atipici, soprattutto in ambito hard rock.
Oggi questo “miracolo” vede protagonisti i Red Rose, direttamente da Israele e giunti al secondo capitolo della loro carriera discografica con “On the cusp of change”, disco prodotto dalla nostrana Scarlet Records che mostra un netto passo in avanti rispetto all’esordio “Live The Life You’ve Imagined”.

Nonostante il moniker non brilli per originalità, il quartetto rimedia con una copertina suggestiva che mostra il pianeta terra al posto del cervello di un uomo diviso esattamente a metà tra distruzione e pace, lasciando a noi l’interpretazione di cosa prevarrà una volta terminato l’ascolto.
La produzione è affidata alle mani esperte di Tommy Hansen – già al lavoro con Helloween e Jorn – e vede la partecipazione, come drummer, di Matan Shmuely dei connazionali Orphaned Land che, pur avendo suonato su tutte le tracce, non è presente nella line up, ma solo citato come ospite.

Per chi ama le definizioni, potremmo inquadrare questo lavoro come symphonic prog rock: già dall’iniziale “When Roses Faded”, col suo intro mistico, ci troviamo innanzi a cori solenni e tastiere maestose, due elementi che saranno presenti in maniera massiccia per tutta la durata dell’album, molte volte anche a discapito degli altri strumenti, messi decisamente in secondo piano.
Più dinamica è “Chasing freedom”, episodio che si avvicina più all’hard rock grazie ai riff decisi della sei corde di Elnur Aliev: un aspetto che giova di molto al brano che, nel complesso, i Red Rose avrebbero forse dovuto prendere più in considerazione.

Purtroppo a non far brillare a dovere le pur buone composizioni, interviene una produzione poco potente, quasi amatoriale, che offre una sensazione di “opera incompiuta”. Un vero peccato giacché suoni più incisivi e cristallini avrebbero messo in risalto ogni strumento, soprattutto quando in canzoni come “King Of The Local Crowd”, ci si avvicina al prog targato Dream Theater.    
La coralità delle voci presenti in “Original Sin”, ci presenta la pagina più cupa di questo viaggio a metà tra buio e luce, un brano in cui Leve Laiter riesce a fornire molta teatralità alle strofe cantate, esattamente come nella successiva “Alone In The Night”, traccia con toni che si fanno al contempo romantici e drammatici.

“This Bitter World” e “Don’t Believe These Tales” vedono le onnipresenti keyboards di Deion Kristen lanciarsi in duelli all’ultima nota con la chitarra del compagno Elnur, uscendo sempre vincitrici, come detto poc’anzi, grazie alla scelta di dar loro più visibilità in fase di missaggio.
I sessanta minuti di “On The Cusp Of Change” vengono suggellati da “Seize the Day”, ballad d’atmosfera, buona nella ricerca della melodia, ma mancante dell’appeal che solitamente contraddistingue questo tipo di composizioni, finendo per non trasmettere le emozioni volute tanto da risultare abbastanza anonima.

A lavoro ultimato resta la sensazione d’aver ascoltato qualcosa d’incompleto, buone idee, buoni arrangiamenti, bravi i musicisti. Pare tuttavia che l’album sia ancora “work in progress”, con la produzione d’affinare e qualche modifica a livello compositivo ancora da apportare.

Il giudizio non va preso come una stroncatura ma bensì come un ennesimo passo in avanti per questa giovane band che, disco dopo disco, sta imboccando il proprio percorso e plasmando la propria personalità.
Pur se la strada da fare è ancora molta, siamo sicuri che i Red Rose non si tireranno indietro e sapranno mostrare la giusta costanza e determinazione al fine di entrare in maniera definitiva nei ricordi di chi apprezza la buona musica.       

Discutine sul forum nella sezione Progressive!
                                                             
Tracklist:

01. When roses faded
02. Chasing freedom
03. King of the local crowd
04. Original sin
05. Alone in the night
06. This bitter world
07. Don’t believe these tales
08. Seize the day
 
Line up:

Leve Laiter – voce
Elnur Aliev – chitarra
Eli Reeve – basso
Deion Kristen – tastiere
Matan Shmuely – batteria
 

Ultimi album di Red Rose