Recensione: One Eyed Jack (EP)
Esordio su EP per i One Eyed Jack, formazione nata sul finire del 2012 in quel di Roma.
Fondati dalla cantante Jade Singer e dai chitarristi Frank Marelli (il quale aveva già accumulato esperienze con altre band che hanno aperto i concerti di vari artisti rock internazionali) e Chiara Starrey, i One Eyed Jack hanno subìto diversi cambi di formazione. La line-up attuale, tra l’altro, comprendente Alberto Sempreboni al basso e Andrea Nicolè dietro alle pelli, è diversa da quella che ha inciso “One Eyed Jack”, e che trovate più sotto.
Il lavoro si apre con Black Lodge (presente pure sulla compilation “Opening Party vol. II” (Sinners and Saints records), un incalzante e caracollante brano che si colloca tra punk’n’roll e sleaze-rock.
Di seguito We’re Pretending (It Is Love), si offre all’ascoltatore con un andamento ancor più trascinante, ma anche maggiormente melodico e catchy, mentre Illogical Suspect, pur su una base hard rock, presenta – sarà la presenza della voce femminile – assonanze per il recensore particolarmente gradite anche con gruppi del passato orientati verso il punk come gli X e gli italiani Not Moving.
In Oblivion, infine, completa il quadro variegato, pur se assolutamente coerente, della proposta dei One Eyed Jack, abbandonandosi ad un mood più cadenzato ed oscuro.
Promettono più che bene, dunque, questi rockers capitolini, fornendo nel loro EP un assaggio gradevole del loro suono grintoso, della bella voce di Jade Singer, e della loro proposta che, al di là delle etichette, è rock’n’roll fino al midollo.
Li aspettiamo fiduciosi, dunque, alla prova più impegnativa di un intero full-length.
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