Recensione: One Shot One Kill
Arrivano da L’Aquila i Panic Mode, formatisi nel 2005 e al loro primo lavoro con questo “One Shot One Kill”.
I 5 ci sbattono dritti in faccia 20 minuti di thrash metal ottimamente suonato, dimostrando di aver bene appreso la lezione impartita dai mostri sacri del genere. Il demo appare infatti composto sapientemente dalla mescolanza di riff che richiamano ora alla scuola svedese, ora al thrash ottantiano, riuscendo a creare un insieme vario e dinamico.
Si parte con una intro strumentale monolitica, che fa da preludio per l’esplosiva “V3nom Hunt”, brano veloce e d’impatto. Il riffing serrato mette in luce un comparto ritmico molto affiatato, cui si legano efficaci linee di cantato, ben bilanciate tra melodia e aggressività. La componente aggressiva traina tutta la seguente title track, condita da reminiscenze slayeriane soprattutto nell’impostazione delle lyrics, davvero ben congegnate, che sfociano in un ritornello trascinante e catchy, con un break centrale in cui sarà difficile tenere a freno il proprio headbanging. Si finisce con “Sins”, sicuramente il pezzo più vario del lotto, in cui, oltre alle consuete bordate, i Panicmode si concedono un’ulteriore cura delle melodie e degli arrangiamenti, ampliando ulteriormente la loro ricerca.
Sicuramente un ottimo lavoro, questo “One Shot One Kill”, nonostante nella produzione casalinga emergano dei difetti a livello di suoni, come il basso un po’ troppo in ombra e il suono del rullante eccessivamente secco; molto crudo e diretto è l’artwork ad opera di Fabrizio Cerroni, autore della fusione concettuale fra la title track e “Sins”.
Le premesse sono valide e ampio è il margine di miglioramento, ma sarà necessario che ognuno continui ad impegnarsi a fondo per non sprecare quanto di buono è stato fatto fino ad ora.
Tracklist:
- Intro
- V3nom Hunt
- 1Shot 1Kill
- Sins
Contatti:
panicmodeband@gmail.com