Recensione: Only Come Out At Night
Lo aveva assicurato il simpatico Chris Laney. “Pure”, album edito nel corso del 2009 e sua prima fatica solista, non sarebbe stato un caso isolato ma, intenzionalmente, l’esordio di una carriera destinata a perdurare quanto più possibile nel tempo con uscite e pubblicazioni regolari e cospicue.
Dopo aver maturato un’eccellente fama in qualità di songwriter, produttore e session di gran lusso, i desideri dell’artista svedese erano quelli di poter dare voce e corpo ad una visione di hard rock propria – tanto semplice quanto interessante – riverberata dall’epoca di maggior successo e sostanza del genere, quella dei sempre mitici e gloriosissimi anni ottanta.
Nulla di così rivoluzionario, ma nemmeno di tanto fattibile se progettato in mancanza di un paio di doti fondamentali, eppure non così ordinarie. Il talento “vero”, ma soprattutto, una sensibilità per le melodie che potesse centrare lo spirito dei vecchi eighties, senza risultare una sbiadita ed insipida commemorazione di stilemi già usati ed abusati in larga misura da molti altri.
“Pure” aveva destato il sospetto di avere a che fare con un personaggio davvero conscio delle proprie possibilità, ed in possesso di numeri d’assoluto riguardo. “Only Come Out At Night” arriva ora a confermare e rafforzare quest’ipotesi, riformulando la medesima proposta musicale con un livello qualitativo identico, per certi versi addirittura assortito con maggior perizia.
I riferimenti restano indissolubilmente legati al periodo ottantiano, occhieggiando a WASP, Alice Cooper, Poison, Motley e (molto) Def Leppard, tuttavia la personalità di Laney emerge consolidata, in virtù di un operato eccellente non solo nelle vesti di protagonista “strumentale” assoluto dell’album, ma anche quale ottimo compositore, capace di suscitare importanti emozioni di deja vu, senza per questo apparire banale o privo di personalità propria.
Energia, armonie orecchiabili, suoni cromati, atmosfere e cori ad ampio respiro sono, come ovvio, il menù principale di ogni brano. Non trovano spazio invece scontatezza e monotonia, sempre allontanate da canzoni efficaci e costruite in modo lineare e ficcante, dotate di appeal e d’ogni particolare utile nel risultare gradite. Quello che, ad ogni modo un po’ sorprende, è la necessità di un minimo di familiarizzazione con il disco, prima di poterne apprezzare appieno le sfumature.
Segnale inequivocabile di un lavoro tutt’altro che dozzinale e svolto con estrema cura negli arrangiamenti e nella scelta dei pezzi.
Colpiscono nel segno le rutilanti “Only Come Out At Night” e “Be4 It’s 2Late”, le solide e cattive “Eyes Out Poppin’”, “Gotta Run” e “Crush”, tracce in cui la formula magica che vuole un coro accattivante sostenuto da riff veloci e solo di chitarra in bella mostra, è sempre rispettata alla lettera, arricchita dalle buone prestazioni dei singoli e dalla voce di Laney, forse non paragonabile ad un usignolo, ma del tutto consona al genere praticato (sempre vicina a quella del grande Blackie Lawless).
Nomina di top track invece per la fascinosa “Playing With Fire” e, ancor di più, per la bellissima “One Kiss Tonight”, episodi in stile tipicamente “defleppardiano” che rievocano con singolare riuscita, emozioni e melodie che paiono strappate ad una produzione del 1987, rese attuali da suoni e musicalità da nuovo millennio.
Aiutato nella release dalla solita schiera d’ospiti illustri – Bruce Kulick (KISS), Brian Robertson (Thin Lizzy, Mötörhead), Conny Bloom (Hanoi Rocks, Electric Boys), Ian Haugland (Europe), Zinny Zan (Shotgun Messiah, Zan Clan), Nalle Grizzly Påhlsson (Therion, Treat, Randy Piper´s Animal – Chris Laney mette dunque in bacheca un secondo album che, riallacciandosi direttamente all’esordio dello scorso anno, ne comprova in pieno riscontri ed ottimi risultati, alimentando l’attenzione per un artista di grandissimo talento cui i fruitori di hard rock melodico potranno guardare con fiducia ed interesse per gli anni a venire.
Non più una sorpresa questa volta, ma una graditissima conferma.
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Tracklist:
01. Only Come Out At Night,
02. Love So Bad,
03. Rockstar,
04. B4 It’s 2Late,
05. Eyes Out Poppin’,
06. One Kiss Tonight,
07. Gotta Run,
08. Playing With Fire,
09. Crush,
10. I Had Enuff,
11. Day Dream
Line Up:
Chris Laney – Voce / Chitarra / Basso
Nalley Påhlsson – Basso
Ian Haugland – Batteria
George Egg – Batteria
Fredrik Bergenstråhle – Basso
Brian Robertson – Chitarra
John Berg – Chitarra
Conny Bloom – Voce
Anders Ringman, Zinny Zan, Anders Lundquist, Mattias Savage Wilmenius, Jompa Wilmenius Alec Ferrarra, Lennart Östlund, Linus Östlund, Nalle Påhlsson, Maria McTurk, Tilda Laney, Elin & Alicia Passanisi – Cori