Recensione: Our Fears Is Their Force
Giunti al terzo album di una carriera iniziata nel 1997, i tedeschi Davidian provano a uscire dal ‘solito’ thrash Made in Germany per esplorare sonorità maggiormente vicine a quelle dello swedish death metal. Lo fanno in grande stile con la Massacre Records ma, soprattutto, grazie all’opera del produttore/ingegnere del suono danese Tue Madsen (Suicide Silence, Heaven Shall Burn, Sick Of It All, Aborted, …) che, presso i suoi Antfarm Studio, ha registrato, missato e masterizzato “Our Fears Is Their Force”. Senza dimenticare l’artwork d’impatto, realizzato da Killustrations (One Man Army, Dew-Scented, Pendragon, …).
Altrettanto d’impatto è la musica del disco, capace di legare la possente struttura del thrash all’intelaiatura, ugualmente massiccia, del death. Con una strizzatina d’occhio alla melodia, non così spiccata come per esempio nel caso degli In Flames ma comunque presente fra le tracce del CD. Entrambi i generi sopra citati non si mostrano nella loro versione estrema: pur essendo molto potente, il sound dei Davidian si manifesta con ordine e pulizia, lasciando poco spazio alle sferzate thrash o alle bombardate death.
Nonostante – anche – tale dualismo stilistico, i Nostri riescono a manifestare una personalità sufficiente formata, matura. In “Our Fears Is Their Force”, infatti, non c’è nulla che si discosti da quanto fatto sin’ora in materia di metal estremo ma alla fine, passando e ripassando il dischetto rimane visibile, seppur un po’ sfocato, il disegno del loro marchio di fabbrica. Non è una foggia che si distingua particolarmente, nella marea di altre proposte analoghe, tuttavia abbastanza per dare un senso compiuto al nome ‘Davidian’.
Ciò è merito dell’efficace gioco di squadra messo in campo da Tobi Brausch e compagni. Presi uno a uno i membri della band sono piuttosto trasparenti ma, messi assieme, la musica cambia. Lo stesso Brausch, pur tecnicamente corretto, ha un timbro ordinario e, parimenti, un’interpretazione anonima, diluita in una mistura harsh/growl/scream poco interessante. Alex Schniepp e Micha Weidler formano una coppia irreprensibile nella precisione maniacale delle ritmiche e nell’esecuzione di soli gradevoli ma scolastici. Stesso discorso per la sezione ritmica composta dal basso di Tim Hinderer e dalla batteria di Alex Scherf: nemmeno un colpo fuori posto, ma nemmeno un acuto degno di menzione.
Anche il songwriting segue il trend generale del combo teutonico. Le canzoni hanno una struttura sciolta e lineare, impostata sulle regole di base della ‘corretta song rock’. Facile immaginare, allora, che non ci sia spazio per divagazioni tecnico/stilistiche esulanti la tranquillità derivante da un modus compositivo ordinario e scontato, scevro cioè da azzardi o tentativi di progressione musicale. Il verbo ‘osare’, insomma, non fa parte del vocabolario dell’ensemble di Plüderhausen…
Qualche episodio degno di menzione c’è, in “Our Fears Is Their Force”. “Behind An Angelic Smile”, per esempio: violenta, dura e isterica senza che si perda mai il controllo. Così come “Fake Society”, bella botta nello stomaco. In “Breeding Insecurity” c’è qualche blast beats a movimentare il ritmo che, grazie anche al rombante riff di chitarra, ha un buon tiro. Ottima la chiusura del lavoro, lasciata a “Freedom Of Choice”, la cui ferrea impalcatura è intrisa di armonie accattivanti, dal mood malinconico. Il miglior pezzo del lotto. Del resto, ahimè, anche dopo ripetuti ascolti rimane poco, in testa. Prende sopravvento l’esagerata schematicità degli accordi e i singoli episodi si somigliano un po’ tutti.
Pur meritando la sufficienza per via di una tecnica generale senza difetti, “Our Fears Is Their Force” manca di spinta innovativa e di freschezza compositiva. I Davidian sono senz’altro dei buoni esecutori ma anche dei music maker con poco talento rischiando, così, di finire del dimenticatoio.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Tracce:
1. F.S.O. 1:08
2. Behind An Angelic Smile 5:35
3. Manmade Hell 5:48
4. Desperate Cries 3:50
5. Shattered Illusions 3:58
6. Fake Society 3:14
7. Vicious Circle 4:00
8. Constricted Vision 4:14
9. Inner Turmoil 3:54
10. Breeding Insecurity 3:24
11. Freedom Of Choice 4:58
Durata 44 min.
Formazione:
Tobi Brausch – Voce
Alex Schniepp – Chitarra
Micha Weidler – Chitarra
Tim Hinderer – Basso
Alex Scherf – Batteria