Recensione: Out of the Mist
Nata nel 2009 ed assestata dal 2015, la band lombarda ‘tutta al femminile’ delle Wicked Asylum si è fatta conoscere sul mercato discografico, nel 2016, con l’EP ‘Rebirth’.
Molto attive sui palchi italiani ed esteri in questi anni, ora fanno decisamente un passo avanti con l’album ‘Out of the Mist’, messo in commercio via Volcano Records & Promotion dal 21 febbraio 2020.
Le ragazze, prendendo alla lettera il termine ‘Heavy’, esprimono un sound parecchio pesante e carico di grinta, energia e determinazione, incentrato su un ‘wall of sound’ di vero granito indistruttibile.
Le capacità artistiche ci sono e le idee anche. Qualche sbavatura si sente, ma niente di irreparabile per il futuro e la ‘stoffa’ del quintetto esce prepotentemente dai solchi in otto brani, interposti tra un’intro ed un outro da ansia, concentrati in poco più di mezz’ora di metallo rovente e schietto, diretto ed essenziale.
Tracce tirate, dalle buone linee melodiche, si alternano ad altre oscuramente cadenzate, unite da un rumore di fondo che richiama il propagarsi del boato nucleare o di una nube piroclastica.
Di fatto ‘Out of the Mist’ è un’esplosione di buona tecnica al servizio del phatos: tanta ritmica assassina, assoli validi ma non invasivi ed una voce ben modulata, che sa essere aggressiva quanto disperata mantenendo lo stesso fascino.
Particolarmente incisiva è ‘Sold(ier)’, potente e pestata, dai ritmi moderni ed una doppia cassa che non perdona.
‘Bleeding Rust’ è pesantemente rallentata, con un basso dominante ed una voce carica di dolore. Un po’ di speranza la infonde il pregevole assolo.
Il tiro di ‘Split’ dà la carica, con il suo cantato sprezzante e ribelle ed i suoi ‘stop and go’.
La disperata ‘Therenody’ si sviluppa su un fosco tempo medio che poi impazzisce e sfuria. Partecipa al canto Riccardo Ferrucci, la cui voce disperata entra in contrasto con quella forte e determinata di Veronica (il brano è stato scritto da entrambi).
Non manca la ballata: ‘Sun Will Rise’ contrappone la dolcezza del canto alla forza della musica che lo accompagna.
Le Wicked Asylum premono sull’acceleratore con il brano che dà il titolo al lavoro: ‘Out of the Mist’ è coinvolgente e trascinante, da palco.
‘Choke and Die’ è una cavalcata epica a briglia sciolta, con un buon tiro. Un potenziale singolo a parere di chi scrive, con un refrain ed un assolo che non si dimenticano.
Chiude ‘The Meadow of Sins’, pestata e rocciosa urla la sua rabbia.
Concludendo, ‘Out of the Mist’ evidenzia una band in gran forma, con una propria personalità e parecchia energia esplosiva. Una band che, a dispetto del titolo del platter, non vaga assolutamente nella nebbia.
Lo stile è al passo con i tempi ma non rinnega il passato e la voglia di emergere è più che evidente. Per cui teniamo d’occhio le Wicked Asylum, perché faranno sicuramente parlare di loro.