Recensione: Out Of Your Brain

Di Daniele D'Adamo - 17 Aprile 2011 - 0:00
Out Of Your Brain
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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75

Un esempio di vita per tutti, gli Housebreaking.
Nati nel 1994 ma tormentati senza pietà dal destino con numerosi cambi di formazione e di stile (surf/punk, rock italiano, death e thrash), vari scioglimenti e, non ultimo, dalla perdita di un compagno d’avventura, hanno proseguito sulla loro strada con una commovente determinazione; dimostrando che, davvero, la forza di volontà smuove le montagne.

Una forza di volontà che, a distanza di tre lustri dall’unica presenza discografica (“Stories 1996”, Demo, 1996) del loro palmarès, li ha condotti a dare le stampe “Out Of Your Brain”, full-length che li premia tutti gli sforzi fatti sin’ora. L’album è autoprodotto ma non fatevi ingannare: nemmeno l’orecchio più smaliziato potrebbe cogliere delle deficienze costruttive tali da escludere la cooperazione con una casa discografica professionale. Del resto, “Out Of Your Brain” è distribuito ufficialmente come se fosse frutto del solito lavoro sinergico fra band e label. Cosa che, invece, non è!

Il suono del disco, infatti, è potente e possente; completo in tutte le sue sfumature: un’intensa botta d’energia alla bocca dello stomaco, che così facendo non passa certo inosservata per quantità e, soprattutto, qualità. Qualità che si ritrova immediatamente nel suono devastante delle chitarre, tirate a lucido per consentire al combo laziale di richiamare anche il groove metal, oltre ai fendenti d’ascia tipici del thrash ortodosso. In DNA dei nostri porta chiaramente i marker del rock’n’roll più poderoso (“Retro-active”), di quello che sostiene da tanti anni i Motörhead giusto per fare un esempio. Non solo, porta con sé l’esperienza accumulata durante gli anni in cui lo stile proposto non era quello attuale. Esperienza fondamentale, poiché regala al sound della band di Cassino una freschezza e una completezza da prima linea; oltre a consentire agli Housebreaking di scrivere canzoni mature, adulte, perfettamente formate e in grado di forare la fitta nebbia della mediocrità prodotta dai tanti, troppi act che affollano la scena italiana e non solo. La composizione dei brani, curata in toto da Marco Stanzione e i suoi compagni, conduce alla stesura di song la cui assimilazione non è per niente immediata. Anzi, essendo in pratica assente la melodia, è esclusa a priori la possibilità di proporre un insieme di pezzi accattivanti; insistendo invece sulla ricerca di armonizzazioni di non facile presa che, però, alla lunga riescono a far nascere la voglia di ripetere i passaggi del disco nel nostro fedele lettore.
La bravura esecutiva dei musicisti è un’altra peculiarità di cui, nei 16th Cellar Studio di Roma, è stata sicuramente tenuta in conto da Stefano “Eyeconoclast” Morabito (ingegnerizzazione, missaggio e masterizzazione). Il sound dell’ensemble della provincia di Frosinone è, a mio modo di vedere, perfettamente in linea con i più blasonati complessi internazionali quali, per esempio, Ektomorf, Soulfly, Cavalera Conspiracy e compagnia cantante. I quali, con mezzi economici e tecnici assolutamente non paragonabili a quelli posseduti dagli Housebreaking, non hanno fatto nulla di meglio come restituzione sonora complessiva. E, soprattutto, nulla di meglio a livello artistico.
Singole composizioni come “Out Of Your Brain” e “Clandestine”, sostenuti da granitici mid-tempo (che identificano maggiormente la scelta ritmica degli italiani), s’installeranno – pervio furibondo headbanging – all’interno della vostra scatola cranica, assieme ad assalti all’arma bianca come “Housebreaking”. Da segnalare, come nota d’impegno sociale, “Saint’s War”, dedicata a tutte le vittime civili delle guerre d’Iraq e d’Afghanistan.

A prescindere dai gusti personali, soggettivi; “Out Of Your Brain” merita, oggettivamente, un posto d’onore nella discografica di tutti i thrasher. Musica di gran livello, attitudine inossidabile, professionalità, sacrificio e passione ci sono tutte, nel platter.
Credo che bastino e avanzino per far nostra la sudata opera frutto dell’inossidabile ostinazione degli Housebreaking.
Bravi!

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. Out Of Your Brain 3:40        
2. Clandestine 4:34        
3. Saint’s War 3:53        
4. Blessed Be 4:43        
5. Odissey 4:47        
6. Crash Attitude 4:50        
7. Retro-active 3:18    
8. Finally Ready (Hate And Dignity) 6:33        
9. Housebreaking 1:57        

All tracks 38 min. ca.

Line-up:
Marco Stanzione – Vocals
Mariano Fontaine – Guitars
Alfredo Tranchedone – Guitars
Giulio Tiseo – Bass
Gianni Marchelletta – Drums

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