Recensione: Outer Limits

Di Stefano Ricetti - 14 Gennaio 2025 - 9:38
Outer Limits
Band: Salem UK
Genere: Hard Rock 
Anno: 2024
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Ammetto candidamente di essermi “perso” – ovvero non aver colpevolmente approfondito i Salemqui loro intervista – dei tempi recenti, quelli successivi alla raccolta del 2010. Che poi proprio così recenti non sono, dal momento che la nuova era della band di Hull riparte dal 2013 con Forgotten Dreams. La mia conoscenza permaneva, compilation poc’anzi citata a parte, ai primi anni Ottanta, quando uscirono un po’ di loro demo ma soprattutto il 45 giri Cold as Steel/Reach to Eternity, unica testimonianza ufficiale del periodo, nel 1982.

Già l’anno successivo calò il sipario, per il complesso Nwobhm, che poi si rimise in moto nel nuovo millennio sulla spinta dei buoni riscontri, per l’appunto, di In the Beginning… pubblicata sia su doppio Cd che su doppio vinile.

Il gruppo nacque alla fine del 1979 dalle ceneri degli Ethel The Frog, che godettero di gloria (effimera) dopo essere stati ricompresi dentro la famosa compilation Metal for Muthas. Il binomio Paul Tognola (voce/chitarra) e Paul Conyers (batteria) allestì i Salem, assolutamente da non confondere con gli omonimi thrasher di Bolton.

Il resto della formazione venne completato da AdrianAde” Jenkinson al basso e Paul Macnamara alla chitarra solista. Dopo il classico periodo di rodaggio, consacrato anche da qualche concerto nel circondario, nel 1981 uscì il primo demo. La svolta avvenne qualche mese dopo, nel momento in cui un cantante di razza quale Simon Saxby si unì ai Salem dopo la dipartita di Paul Tognola. In formazione entrò anche il chitarrista Mark Allison e si arrivò all’uscita del 7” sopraccitato l’anno successivo.

Seguì un ulteriore avvicendamento dietro le pelli: Paul “Animal” Mendham rimpiazzò Paul Conyers. Venne intensificata l’attività live e si succedettero altri due demo ma, per motivi misteriosi, l’avventura dei Salem si interruppe nel 1983 nonostante l’apparente interesse mostrato da alcune case discografiche nei loro confronti. L’ultimo loro concerto, nella città natale di Hull, si tenne il 31 maggio di quell’anno.

Come esplicitato a inizio recensione il come back avviene nel 2010 e, di fatto, prende inizio una nuova traiettoria per il gruppo dello Yorkshire, che per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento con altri, numerosi gruppi omonimi – anche Punk – nati nel frattempo, aggiunge “UK” al proprio nome, capace di dare alle stampe due Ep e ben tre album. Quantomeno sino a qualche settimana fa, dal momento in cui sul mercato viene pubblicato il loro quarto full length intitolato Outer Limits, sotto l’egida della Rude Awakening Records. Dei “vecchi” in formazione permangono Jenkinson (basso) e Saxby (voce), il resto della line-up si completa con Jonny Hirons (chitarra) e Dan Ellis (batteria). Il cd si accompagna a un booklet di dodici pagine con tutti i testi e molte foto dei componenti la band sia in posa che in sede live.

Successivamente al prologo intitolato “The Fairground”, probabilmente legato al tema di copertina, ossia la fiera di Hull, irrompe, è proprio il caso di sottolinearlo, “Rock You”, un trascinante pezzo heavy metal tout court massiccio nella sua composizione, salvo poi perdere di impatto nel momento in cui l’ugola gentile di Simon Saxby ne stempera fatalmente i toni. E’ peraltro risaputo che il cantante di Kingston Upon Hull sia molto più a proprio agio su partiture hard rock che non HM, ciononostante la traccia numero due va a segnare l’highlight di Outer Limits, per lo scriba. Non è un caso, infatti, se il frontman dia il meglio del proprio repertorio dentro canzoni propriamente nelle sue corde quali “Red Light”, “Silverback” e “Overrider”, decisamente più morbide di “Rock You” e delle successive “Fire Fire” e “Present From the Past”, che ne determinano inesorabilmente i limiti.

La classe di Saxby non si discute, la sua milizia lo testimonia e personalmente l’ho sempre considerato per certi versi accostabile, anche se assolutamente non sovrapponibile, alla versione più hard rock di Biff Byford, timbrica nasale compresa (particolarità riportata, a sorpresa, dallo stesso Saxby nell’intervista). Ne consegue che Outer Limits esca smorzato nei suoi slanci tipicamente heavy metal ed è un vero peccato, ciononostante va a incasellarsi nel novero del tipico album di hard rock dignitoso dallo stampo britannico concepito e scritto da parte di una band che la sa lunga.

Niente di più e niente di meno.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

 

Ultimi album di Salem UK

Band: Salem UK
Genere: Hard Rock 
Anno: 2024
70