Recensione: Outside Looking In
Dopo aver firmato con Frontier Records, Bruce Turgon, bass-player e polistrumentista (Shadow King, Foreigner, Black Sheep e Steve Stevens Band ecc), sfodera un album di debutto dai contenuti interessanti. Alla luce di dodici canzoni intrise di un grintoso melodic hard-rock dalle forti tinte Pomp-AOR, Turgon fornisce una prova d’alto livello, cimentandosi alla voce, con ottimi risultati, e suonando il basso, la chitarra ritmica e le tastiere e producendo anche il disco. Affiancano il nostro, nomi di spicco come Danny Carmassi alla batteria, mentre le parti di chitarra solista sono divise tra Racket Ritchotte, Scott McKinstry e Ronnie Montrose che certo non ha bisogno di presentazioni. Non è finita qui perché alle background vocals troviamo gente come: Lou Gramm, Ricky Philips, Tom Gimbel e Diana Mills, per un risultato d’insieme dal sicuro impatto.
Atmosfere che si muovono a metà strada tra i Foreigner, la pomposità degli House Of Lords, con qualche reminiscenza hard-rock in stile Whitesnake, caratterizzano i cinquanta minuti che compongono il lavoro. Basta ascoltare Living A Lie e Any Other Time, due splendidi esempi di melodic hard-rock, che vivono di cori pomposi e molto coinvolgenti. Mi piace anche la title-track del disco, un brano cadenzato ed ottimamente interpretato dal buon Bruce Turgon. Molto d’atmosfera è l’inizio della torrida Walk Thru Fire, con tastiere melodrammatiche a cesellare la canzone.
Non mi convince del tutto la ballad Faith, mentre ci pensa Pleasure Dome, un pezzo di puro hard-rock, che si avvicina in maniera particolare al Serpente Bianco ad infuocare nuovamente i ritmi. In questo brano anche il modo di cantare di Bruce ricorda molto David Coverdale, in ogni caso il pezzo è molto bello e convincente e vive di luce propria. Segue la bella These Tears Must Fall, una canzone con diversi cambi di tempo e d’atmosfera, in grado di catturare positivamente l’ascoltatore, anche per una bella prova del singer. Un riff di tastiera, sorretto da una ritmica funk, apre la ritmata Weapons Of Love, che scorre via tranquillamente; mi cattura maggiormente la semi-ballad On A Wings And A Prayer, dai toni più sommessi e raccolti. Segue Heart So Strong, un pezzo molto bello e atmosferico che si avvale di diversi cambi di tempo. Rialza i ritmi la seguente The Last Time con il suo incedere tipicamente hard-rock, forse un po’ standard ma in ogni modo efficace nel suo sviluppo. Chiude la ballad Foreigner-oriented Where Do We Go From Here, dove Bruce con la sua voce soffusa offre una bella prestazione molto sentita.
Devo dire che il disco mi ha catturato da subito, e nei brani maggiormente pomp e d’atmosfera, Bruce riesce ad emergere notevolmente con la sua voce molto calda e passionale. Penso sinceramente che Outside Looking In sia un ottimo disco, in quanto si tratta di cinquanta minuti d’autentica passione rock.
Complimenti a Bruce Turgon ed alla Frontiers per la scelta.
Living a Lie
Any Other Time
Outside Looking In
Walk Thru Fire
Faith
Pleasure Dome
These Tears Must Fall
Weapons Of Love
On A Wing And A Prayer
Heart So Strong
The Last Time
Where Do We Go From Here