Recensione: Over The Top
L’ondata del revival HM anni ’80 sta coinvolgendo un po’ tutte le case discografiche. Se allarghiamo lo spettro anche al di fuori dell’heavy metal gli esempi si sprecano, uno su tutti la super pop star Lady Gaga, versione riveduta, corretta e leggermente attualizzata degli eccessi che una certa Madonna era solita esprimere in quel decennio. Tornando a Noi, si sta assistendo ad un fenomeno di riscoperta del sound roboante e tuonante della NWOBHM, con il ritorno in forma dei vecchi leoni ed un folto fiorire di nuove band devote a queste immortali sonorità. Nello specifico, i White Wizzard sono un gruppo statunitense che si muove sulle coordinate del sound britannico ottantiano, Iron Maiden in testa, con un vago retrogusto epico-battagliero che prende spunto direttamente dagli Armored Saint, per intenderci.
Per essere un disco d’esordio (precedentemente sono usciti solo due Ep a nome White Wizzard, rispettivamente l’omonimo nel 2008 e High Speed GTO nel 2009), Over The Top dimostra di avere stoffa da vendere grazie ad un songwriting ispirato e fresco al punto giusto ed una produzione potente a metà tra il moderno e le vecchie uscite discografiche del primo lustro del decennio iniziato ormai trent’anni fa. Le canzoni presenti all’interno dell’album suonano alla grande, dirette e affilate come rasoi puntati direttamente alla gola, con un impatto che solo questo tipo di sound riesce ad avere.
I brani rispecchiano esattamente lo spettro d’influenza del gruppo yankee e spaziano da up-tempo melodici ed incalzanti (la title track ne è un ottimo esempio) fino ad arrivare a mid-tempo più oscuri e marziali (Iron Goddess Of Vengeance) magistralmente interpretati dal vocalist Wyatt Anderson, non a caso soprannominato The Screaming Demon. Logicamente anche il resto della squadra fa un buon lavoro creando tappeti musicali semplici e non osando mai troppo, scelta che per il genere si rivela più che azzeccata.
È chiaro che ci si trova di fronte ad un’opera dall’impronta totalmente votata al passato, quindi chi volesse tuffarsi nei tempi d’oro dell’heavy metal, quando c’era un giro commerciale anche per il Nostro genere, allora può far sua questa uscita senza alcuna riserva, ma se tenete in alta considerazione ciò che è uscito dalla seconda metà degli Eigthies in poi, allora potreste avere qualche remora ad adorare alla follia un album come Over The Top.
In conclusione, quello dei White Wizzard è un lavoro che va apprezzato per ciò che è: un buon motivo per fare headbanging per poco più di tre quarti d’ora. Come già detto, se pretendete di trovare musica innovativa ad opera di questa band, statene pure alla larga, visto che questo primo full length è un concentrato di luoghi comuni dell’HM (in senso buono, sia chiaro), che non avrebbe sfigurato affatto se fosse uscito trent’anni fa. In effetti i brani di Over The Top non tengono in considerazione nulla che sia uscito dopo il 1985 e sta a voi decidere se si tratta del migliore dei difetti o del peggiore dei pregi. Quello che resta è un album godibilissimo ricco di momenti di grande classe metallica, niente di più e niente di meno.
Andrea “Thy Destroyer” Rodella
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Tracklist:
1. Over The Top (5:08)
2. 40 Deuces (4:34)
3. High Roller (4:35)
4. Live Free Or Die (5:34)
5. Iron Goddess Of Vengeance (7:33)
6. Out Of Control (4:01)
7. Strike Of The Viper (4:05)
8. Death Race (4:20)
9. White Wizzard (6:57)
Durata:
46:47 min.
Line up:
Wyatt “Screaming Demon” Anderson – Vocals
Jon Leon – Bass, all guitars on 1, 2, 9
Erik Kluiber – Guitars
Jesse Appelhans – Drums, Percussion