Recensione: Ox
Dopo ben dieci anni di silenzio dall’ultimo studio album, ovvero quel bel 0:12. Revolution in Just Listening tutt’altro che disprezzato da pubblico e critica, tornano i Coalesce: gruppo annoverato tra i precursori del famoso (o famigerato?) genere metalcore.
Ovviamente, dopo tutto questo tempo, viene naturale farsi delle domande: cosa ha portato tutto questo tempo di attesa? Ha portato consiglio, oppure ha arenato definitivamente un gruppo che ormai ha già dato tutto quel che doveva dare? Beh, dopo aver sentito questo Ox è più che lecito prendere per buona la prima ipotesi.
Nessun ammorbidimento, nessuno stravolgimento del suono: i Coalesce degli anni 2000 legnano ancora come nel millennio passato. Le tracce sono sempre scritte per tirare fuori tutto il groove possibile dagli strumenti, come testimoniato da bordate come Questions To Root Out Fools oppure Designed to Break a Man, dal titolo abbastanza esplicativo. I tempi non sono troppo veloci, anche se sempre mutevoli e schizofrenici, a tratti decisamente vicini al math. A livello di riffing si sprecano i momenti noise e le dissonanze – ben adatte alle partiture di batteria – sorrette dallo sporchissimo basso distorto di Nathan Ellis, posto ben in evidenza dalla splendida produzione e fondamentale nel creare il groove necessario. Un tipo di struttura ormai usato e abusato da una gran quantità di gruppi, ma che nelle mani dei Coalesce acquista una dimensione personale, lontana dalla copia asettica o l’autocitazione. Ed è forse qui la vera forza di Ox: riuscire a imprimere la propria personalità in un genere ormai così comune.
Colpiscono, ad esempio, le parti iniziali di In My Wake, For My Own e di Wild Ox Moan: psichedelica e sognante la prima, addirittura country la seconda, con tanto di chitarra acustica arricchita di slide polverosi e una voce dalla tipica cadenza del sud degli Stati Uniti ad accompagnarla; ovviamente poco prima dell’esplosione delle distorsioni e dello screaming selvaggio di Sean Ingram.
Un disco di cui è difficile annoiarsi, questo è sicuro, a dimostrazione che i Coalesce sono tornati senza perdere lo smalto che li caratterizzava. Con buona pace di chi li pensava già dissolti nel nulla e per la felicità dei vecchi appassionati, che potranno tranquillamente comprare questo album a scatola chiusa.
Michele “Panzerfaust” Carli
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Tracklist:
1. The Plot Against My Love
2. The Comedian in Question
3. Wild Ox Moan
4. Designed to Break a Man
5. Where Satire Sours
6. The Villain We Won’t Deny
7. The Purveyor of Novelty and Nonsense
8. In My Wake, For My Own
9. New Voids in One’s Resolve
10. We Have Lost Our Will
11. Questions To Root Out Fools
12. By What We Refuse
13. Dead is Dead
14. There is a Word Hidden in the Ground