Recensione: Padre Vostro
Il mio primo contatto personale con gli Evil Spell avvenne intorno al 2007, al Motorockas di Mozzate (CO), nel momento in cui Fra, allora bassista della band lombarda, mi riconobbe e mi consegnò First Attack, il loro secondo demo contenente cinque pezzi. Nel 2013 gli Evil Spell si esibirono poi all’interno del nostro TrueMetal.it Festival che si svolse al The Theatre Club di Rozzano, in compagnia di Strana Officina, Time Machine, Rain e Blindeath. Una prestazione assimilabile a una mitragliata in pieno volto, la loro, fra pezzi schiacciasassi, velocità, blasfemia un tanto al chilo, irriverenza e tonnellate di autoironia.
Dal demo 2007 a oggi ne sono bruciate, di fiamme laggiù nell’inferno e gli Evil Spell giungono, con questo nuovo Padre Vostro al terzo full length della carriera. Antisocial Satan del 2010 e Necrology del 2013 i titoli dei precedenti. Il Cd, uscito per la Music For The Masses, si accompagna a un libretto di otto pagine, pregno di disegni riempiti di slogan sulla falsariga della grafica utilizzata per la copertina, note tecniche all’osso e una foto nelle due centrali della band che schiera: Filo (chitarra e voce), Paul (chitarra), Gigi (basso) e Igor (batteria), con questi ultimi tre pronti a urlare alla bisogna.
La storia degli Evil Spell inizia nel 2006 e, incidenti di percorso a parte (Fra si è tolto la vita nel 2010, R.I.P.), vanta una stabilità di line-up difficilmente riscontrabile in altre realtà della penisola. Peculiarità che, insieme con l’attitudine mostrata e i concerti effettuati dividendo il palco con Possessed e Venom Inc. ha generato una sorta di meritato rispetto per i quattro speedblackster lombardi da parte del resto del variegato mondo underground.
Padre Vostro, così come il concerto del 2013, inanella quaranta minuti e rotti di massacro continuativo, irriverente, declinato lungo nove pezzi. La pietà non fa parte del vocabolario in uso in casa Evil Spell: le mazzate si susseguono senza tregua (eccetto la strumentale “Necrology”) sulla base di chitarre assassine, urla sovrumane, velocità diffusa e violenza cieca, assoluta. Il compromesso non alberga in questi solchi: prendete la velocità del Black Metal primigenio, aggiungetegli un’ugola al vetriolo figlia di un incrocio bastardo fra AC Wild, Cronos e Tom G. Warrior, mixate a dovere con tutto quanto insegna la vecchia scuola facente capo a Celtic Frost, Bulldozer, Sodom, Hellhammer e il risultato finale lo potete trovare dentro Padre Vostro.
Piuttosto di quei lavori che tentano di accontentare un po’ tutti meglio quest’ultimo capitolo vomitato sul mercato dagli Evil Spell, che va dritto al sodo. L’ignoranza fatta musica (in senso buono, of course!) arriva là dove deve arrivare. E questo basta e avanza.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
