Recensione: Pagano
Provenienti da Portorico e nati nell’anno 2002, i Dantesco esordiscono nel 2005 con il full-length De La Mano De La Muerte; un puro concentrato di epic/doom che va ad accostarsi alle produzioni più tipiche di gruppi come Black Sabbath, Candlemass, Solitude Aeturnus, Mercyful Fate e Warlord. La band riscuote un discreto successo anche al di fuori dei confini della madre patria suonando di spalla a nomi del calibro di Judas Priest ed Exciter, fino ad arrivare alla partecipazione ad alcuni fra i più importanti festival europei come il Keep It True e il Doom Shall Rise. Successivamente, il gruppo firma un contratto con la romana Cruz Del Sur Music e ritorna sul mercato con il secondo studio album, Pagano.
Un Centauro armato di lancia si erge trionfante su di un Angelo che giace sconfitto ai suoi piedi: copertina decisamente affascinante che si ispira presumibilmente ai dipinti raffiguranti l’Arcangelo San Michele intento a guerreggiare con lucifero, ma in questo caso la medesima scena è raffigurata con l’inversione delle parti.
Come già detto, il sound dei Dantesco tende a trarre ispirazione da quelli che sono i grandi maestri del doom e dell’epic metal, ma con l’aggiunta di un cantato in lingua madre che rende la proposta decisamente più interessante rispetto a quello che viene proposto da migliaia di altre band in circolazione; una formula piuttosto originale che è stata adottata da gruppi come i cileni Reino Ermitaño e i nostrani L’Impero Delle Ombre.
Tematiche oscure e depressive come nella migliore tradizione doom, ma in questo caso proposte in una versione poetica e molto affascinante, vengono sostenute da ritmiche che si alternano agevolmente fra sfuriate più heavy e parti più lente e ragionate. Se le iniziali Santa Croce Titulus e La última Visita De Grendel si muovono su suoni più cadenzati che vengono guidati dalla voce possente ed evocativa del singer Erico “La Bestia”, tracce come Exorcista, Aguila De Sangre e Por Tu Santo Amor spingono nettamente il piede sull’acceleratore sprigionando una furia epica capace d’investire in pieno l’ascoltatore. L’intermezzo acustico di De La Mano De La Muerte spezza un tantino la tensione per poi lasciare spazio alla veloce e possente En El Bosque… Esta Noche. La conclusione arriva con i nove minuti di Anibal; traccia che rimane fissa sulle tematiche drammatiche che caratterizzano l’intera produzione, alternandosi agilmente fra parti più tranquille e malinconiche con tanto di chitarre acustiche e cambi di tempo improvvisi che lasciano posto, successivamente, a sfuriate più heavy-oriented. Da segnalare inoltre le due bonus track che trovano posto nella versione europea del cd: I Came From Hell, velocissima e dal netto sapore heavy/epic, che si caratterizza sopratutto per via del cantato in lingua inglese, mentre la seconda Gethsemane non è altro che un riuscitissimo tributo personale al musical Jesus Christ Superstar.
Pur non essendosi distaccati più di tanto da quelli che sono gli standard del genere, i Dantesco continuano a seguire la linea tracciata con l’album d’esordio senza troppo badare all’evoluzione del proprio sound. In fin dei conti, Pagano risulta essere un prodotto di valore, ben suonato e con una serie di piccoli spunti originali (primo su tutti il cantato in lingua madre) che gli daranno modo di essere apprezzato e di durare anche col il passare del tempo.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 Santa Croce Titulus
02 La última Visita De Grendel
03 Por Tu Santo Amor
04 Su Sangre Es Mia
05 Exorcista
06 De La Mano De La Muerte
07 En El Bosque… Esta Noche
08 Aguila De Sangre
09 Anibal
10 I Came From Hell (Bonus Track)
11 Gethsemane (Bonus Track)
Line Up:
Erico “La Bestia”: Vocals
Ramon De Jesus: Bass, Classical Guitars
Joel Carrasquillo: Guitars
Dennis Torres: Guitars
Wampa: Drums