Recensione: Panzerfausto
È il nostro Bertinotti nazionale colui che campeggia, corpse-paintato e blasfemo più che mai, sulla copertina di questo incredibile split che vede da una parte i savonesi “Moothunderforce” e dall’altra – in netta preponderanza, i romagnoli “Mortyrknir”.
Come è già facile intendere, i due gruppi insieme propongono un black metal di radice old school riletto in profonda chiave ironica e demenziale.
Come si addice infatti a ogni trv black metal band che si rispetti, il disco è rigorosamente uno split ed è in edizione limitata a 66,6 copie (compiango colui che, acquistando l’ultima copia, riceverà solamente i 3/5 del CD). In aggiunta, i nostri hanno anche utilizzato un classico della scena underground più intransigente, ovvero il CD a base nera (quello, per intenderci, della PlayStation) e la numerazione rigorosamente manuale – compresa di inchiostro rosso sangue.
La parte suonata dai Moothunderforce è in realtà la prima suite, “Miracle Blade Suite – Un’opera in tre atti“, che in 16 minuti e 49 secondi ci mostra in musica le prodezze del grasso imbonitore americano Chef Tony in tutta la sua maestria nel manovrare le pericolose lame taglienti.
E tagliente è anche la musica, radicata com’è nel black di scuola distruttiva norvegese, in stile Mayhem, primissimi Darkthrone, con un alternarsi molto efficace di growl e scream coperte da un tappeto di chitarre suonate in maniera molto convincente, chiaro segno distintivo dell’abilità dei ragazzi liguri. In particolare ho apprezzato il talento vocale di “Fartmageddon” e i suoi assoli atmosferici e ben composti di chitarra.
Nonostante duri 16 minuti, la traccia (divisa in due serie più la terza serie, denominata serie perfetta) è tutt’altro che noiosa: alcune parti sono ricercate, emozionanti, come la rincorsa di voci a 4:30, o gli assoli della serie perfetta. Nulla da dire davvero, un prodotto di prim’ordine che da solo vale assolutamente il prezzo, ridicolo, del demo (che sarà sicuramente già esaurito).
A seguire, purtroppo, arrivano anche i Mortyrknir – e mi dispiace molto doverli bocciare senza troppi appelli. Le loro dodici tracce sono divertenti solo sulla carta: i titoli demenziali e intriganti (indimenticabile l'”Interludio” seguito dallo “Juveludio”) nascondono purtroppo un black metal scadente e improvvisato, com’era loro intenzione del resto. La voce è una specie di scream semi-incomprensibile molto nasale, ricorda un po’ i Prophilax tanto per capirci, che personalmente mi irrita non poco, ma che so che ha molti fans in giro per la penisola.
Purtroppo la parte musicale, pur se piena di piccole trovate, è terribile.
La registrazione si attesta su livelli scandalosi, con i bassi che sono talmente penalizzati da sembrare qualcuno che bussa su un cuscino, mentre c’è un perenne rumore di sottofondo che nemmeno gli Ulver in Nattens Madrigal sono riusciti a inserire in maniera così preponderante. E dire che tutto sommato gli omaggi non mancano, così come le trovate a volte geniali (basi in midi, richiami a canzoni famosissime, momenti industriali, basi a volte ambient e a volte quasi thrash), ma nonostante questo manca un supporto artistico in grado di farle emergere.
Personalmente non sono un fan di questo tipo di tortura musicale, magari degli ascoltatori più smaliziati potrebbero apprezzare il lato puramente comico di questa seconda parte di split, tralasciandone il lato musicale a questo punto volutamente scadente.
Io direi di concentrarci molto invece sui Moothunderforce, tra le sorprese italiche più interessanti che mi sia capitato di sentire.
Infatti il loro primo demo, “IKEA Apri i Cancelli!”, un concept squadrato, legnoso e multiforme come un mobile di IKEA, si attesta su livelli molto più alti, ed è degno di molta più attenzione.
Mi dispiace, in definitiva, dare un voto basso a questo demo, perché nonostante l’ottima presenza dei Moothunderforce, l’intero lavoro è trascinato verso il basso dal resto dell’opera. Certo, guardando bene, il demo vi costerà appena 2 euro, e francamente la sola suite iniziale 2 euro li vale tutti. Due euro non sono nulla, sono mezzo pacchetto di sigarette, sono un quarto di una pinta di birra, sono due viaggi in autobus… dando la giusta dimensione alle cose, consiglierei a tutti gli amanti del buon black, originale e ardito, di farlo proprio… se non altro per la copertina! Poi c’è il resto del disco: per alcuni sarà il parto di un gruppo di geni, per altri una trafila trascurabile e per altri un’irritante accozzaglia di suoni. Mai più come adesso, la sensibilità personale farà la differenza.
In due soldi, questo Panzerfausto è un prodotto fatto di alti e bassi che rappresenta un sintomo molto importante per la scena black italiana: qualcosa si sta muovendo verso lidi ancora sconosciuti, e noi saremo qui per coglierne i frutti. Lasciate perdere il voto… due cifre senza significato, e seguite il cervello, la goliardia, o perché no, la direzione politica se siete dei feticisti del buon Fausto.
TRACKLIST:
Moothunderforce:
1 – Miracle Blade Suite – “La Lama del Miracolo”: Un’opera in Tre Atti.
I Serie
II Serie
Serie Perfetta
Mortyrknir:
2 – Intro (without Blood)
3 – True Mastodontisk Pistolino
4 – Ubalden Under Piaden
5 – Interludio (The ancient melody of Askariepperdero)
6 – Juveludio
7 – Pandemonic Bimbi (Outro)
8 – Introduzione Infernale di Basso
9 – Pollo Oscurato da Nere Piadine
10 – Anal Evaporation of Gufosk Epilettichesk
11 – Andian Andian a Piadinar
12 – Very Hidden Track
Homepage Moothunderforce: http://www.moothunderforce.tk
Homepage Mortyrknir: http://www.mortyrknir.tk