Recensione: Parasite Of Society

Di - 8 Luglio 2008 - 0:00
Parasite Of Society
Band: Headhunter
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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71

Come specificato in sede di intervista, il quarto capitolo discografico degli Headhunter del “Destruction” Schmier, di Jorg Michael (Running Wild, Saxon, Stratovarius e mi fermo qua…) e di  Uwe “Schmuddel” Hoffmann (Talon), dal titolo Parasite Of Society, rappresenta un altro capitolo di riscoperta delle sonorità che hanno dato i natali all’heavy metal, quantomeno nelle intenzioni.

Quindi solido Power/Thrash alla tedesca all’interno dei nove brani inediti – lasciando perdere l’intro – , con tutti i pregi e i difetti del caso. Da citare assolutamente Silverskull, pregna di riffoni portanti in classico stile Nwobhm, sulla scia dei Saxon più penetranti, anche per via del ben riuscito coro da concerto. Ottimo il lavoro di chitarra di Schmuddel, ficcante quanto basta. Altro episodio cardine di Parasite Of Society risulta essere Remission, un brano atipico per Herr Destruction: melodia a profusione e uno Schmier dietro al microfono che richiama da vicinissimo Alice Cooper. Si, avete letto bene, proprio l’autore di Hey Stoopid, tanto per citare un Suo disco a caso. A spezzare la magia, spesso, compare l’ascia senza redenzione di Schmuddel e le urla del singer durante il refrain. Senza ombra di dubbio l’highlight del disco. Che album degli Headhunter sarebbe senza bordate thrash? Quindi vagonate di riff nella Destruction-oriented Doomsday For The Prayer, mazzate a la Accept in Payback Time e un pizzico di epica con riff Slayer in The Calling, il tutto benedetto dall’ugola urticante di Schmier, che morde come ai bei tempi e ai colpi di maglio di Jorg Michael, uno che quanto a picchiare sulle pelli certo NON si tira indietro.           

Capitolo a parte meritano le due cover. 18 And Life degli Skid Row suona martoriata a dovere nelle parti vocali e più veloce dell’originale come impianto. Buona ma non da urlo, a parte quello di Schmier a fine traccia. Rapid Fire dei Judas Priest, come prevedibile, ben si adatta allo stile degli Headhunter, risultando impeccabilmente interpretata e d’impatto.  

Parasite Of Society rispecchia in tutto e per tutto il tipico album di un gruppo inteso come side project, quindi pezzi interessanti alternati a brani non memorabili. Probabilmente, come spesso accade in questi casi, Schmier e soci hanno utilizzato i vari tempi morti delle band principali e, sull’onda dell’entusiasmo generato dalla ristampa dei primi tre lavori targati Headhunter, si sono sforzati di mettere insieme quantomeno un disco accettabile e godibile, proprio quello che in ultima analisi risulta essere l’oggetto della recensione.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist:
1. 3rd Man Introduction  
2. Parasite Of Society  
3. Silverskull 
4. Remission  
5. Doomsday For The Prayer  
6. 18 And Life (Skid Row cover) 
7. Read My Lips  
8. Backs To The Wall  
9. Egomaniac  
10. The Calling  
11. Payback Time  
12. Rapid Fire (Judas Priest cover)

Line-up:
Marcel “Schmier“ Schirmer -Vocals, Bass
Uwe “Schmuddel“ Hoffmann – Guitars
Jörg Michael – Drums

 

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